Sigmund Gerothwohl (1811-1890-1895) pittore e fotografo, appartiene a una famiglia ebraica originaria di Büdingen (Assia) trasferitasi a Francoforte sul Meno nel 1800. La sua prima formazione che è indirizzata alla pittura avviene allo Städelsches Kunstinstitut della città dal 1829 al 1834 e poi si perfeziona con un soggiorno in Inghilterra. Tornato a Francoforte nel novembre 1842 incontra a una conferenza tenuta presso la Physical Society il dagherrotipista itinerante Carl Reisser di Vienna che dimostra di fare ritratti secondo la tecnica di Daguerre nel suo appartamento, in una casa con giardino (in Frankfurter Didaskalia 5 novembre 1842 e Frankfurter Intelligenzblatt 19 novembre 1842 ).
Gerothwohl apprende la nuova tecnica fotografica da Reisser e lavora con lui. Quando Reisser parte nel dicembre 1842 gli subentra nello studio ancora provvisorio annunciando il 3 gennaio 1843 sul Frankefurter Intelligence-Blatt e poi sul Frankefurter Journal di "aver lavorato insieme a Reisser durante il suo soggiorno” e dopo la sua partenza, di averne acquisito tutte le apparecchiature. Informa che lo studio è nella casa Heyne davanti a Eschenheimer Tor e gli esempi dei suoi ritratti si possono vedere presso un libraio e un ottico. Si può affermare che Gerothwohl è stato il secondo fotografo ad aprire uno studio fotografico a tempo pieno a Francoforte. Il primo fotografo, Johann Heitmann (1814-1867), che apre uno studio pochi mesi prima, ha poco successo. Interessante è la campagna pubblicitaria che si scatena tra i due nell'aprile 1843 che vede perdente Heitmann. Nel marzo 1844 Gerothwohl soggiorna per un breve periodo a Parigi e apprende "gli ultimi miglioramenti", come annuncia in una pubblicità. Nel dicembre 1844 apre un nuovo studio in un padiglione di vetro e annuncia che con il riscaldamento e la luce artificiale ora può lavorare sotto la pioggia e la neve.
Dicembre 1844
Francoforte è un polo d'attrazione anche per un altro personaggio.
Ma è necessario fare un passo indietro nella storia della tecnica fotografica e riferire quanto era stata ulteriormente sviluppata in Inghilterra da William Henry Fox Talbot (1800-1877) che inventa il processo in suo onore denominato talbotipia o calotipia cioè la possibilità di sviluppare immagini da negativo a positivo su carta. Processo quanto mai interessante poiché permette la riproducibilità di più stampe positive.
Sulla scena di Francoforte compare un nuovo protagonista forse di origine inglese E. Tanner che arriva sul continente da Londra alla fine del 1844 e porta con sé il know-how della calotipia. Soggiorna dapprima a Magonza, poi si sposta a Francoforte dove annuncia sul quotidiano Frankfurter Intelligenzblatt del 17 dicembre 1844 che avrebbe introdotto chi fosse interessato al nuovo processo a "condizioni convenienti".
L'incontro di una vita sta per avvenire.
Gerothwohl coglie al volo l'occasione ed è il primo fotografo a Francoforte a introdurre la calotipia. Già il 18 gennaio 1845 offre tali ritratti nelle pubblicità e menziona la collaborazione di Tanner. Gli altri fotografi con sede a Francoforte ne seguono l'esempio. Gerothwohl assicura così la diffusione del calotipo in città in una fase molto precoce, perché la fotografia su carta fu introdotta solo un po' più tardi nelle altre città tedesche. Nell'aprile del 1845, annuncia ai suoi clienti di aver esposto "alcune immagini di esempio" delle sue fotografie su carta allo Städelsches Kunstinstitut, istituto della sua giovanile formazione: presumibilmente ha usato i suoi contatti con gli ex insegnanti.
Discordanza sulle date dell'incontro Gerothwohl e Tanner
Sul loro primo incontro che darà vita ad una società interessante è l'articolo dal titolo The Earliest Photographic Studio in Vienna pubblicato su The Australasian Photographic Review, v. 9, n. 11 (22 novembre 1902), a sua volta tratto dal British Journal of Photography.
L'anonimo scrittore dell'articolo [che sinteticamente traduciamo] afferma che Gerothwohl si dichiara pittore ritrattista a Francoforte sul Meno nel 1840 quando incontra Tanner grazie al sindaco della città che gli mostra una fotografia su carta. Il pittore che si dilettava di dagherrotipia rimane alquanto sorpreso nel vederla e vuole conoscere chi l'ha prodotta. L'incontro con Tanner descritto in un dialogo immaginato tra i due, lo presenta uomo dai capelli rossi con una precisa pronuncia inglese, che si dichiara "professore inglese" e rivela di aver venduto il brevetto della nuova tecnica fotografica a un francese per cui è conosciuta solo in Francia. Non riuscendo a mettersi d'accordo sul prezzo del brevetto, Gerothwohl e Tanner alla fine concordano di lavorare insieme. Dapprima aprono uno studio a Francoforte, in seguito lo trasferiscono a Vienna lo stesso sarà poi acquistato da George Koberwein, a sua volta famoso pittore dedito pure alle fotografie colorate. Gerothwohl e Tanner riprendono le loro peregrinazioni abbandonando la fotografia e ritornando alla pittura. La vita di Gerothwohl si chiude tragicamente, subisce un tracollo economico e si suicida a Copenhagen, Tanner vive i suoi ultimi anni a Interlaken (Canton di Berna, Svizzera) come pittore paesaggista e muore nell'ospedale di Cannes.
L'articolo fa riflettere su quanto viene riportato. È possibile che Tanner conosca già il processo scoperto da Talbot in Inghilterra e possa mostrare un risultato nel 1840? Potrebbe se... avesse conosciuto Talbot o addirittura avesse lavorato nel suo studio. Ricordiamo che Talbot non ebbe molto successo in patria né altrove, perché voleva vendere a caro prezzo la sua scoperta e il Tanner inglese, probabile suo assistente, cercava a sua volta di diffonderlo ricavandone qualche guadagno.
O altra ipotesi, siamo di fronte alla citazione sbagliata di data sulla diffusione della calotipia in Europa.
Inoltre E. Tanner nello stesso articolo viene identificato con Johann Jacob Tanner o Thanner (1807-1877) disegnatore e incisore svizzero ma pure dagherrotipista come citato in F. Kempe, Daguerreotypie in Deutschland, München : Seebruck 1979 e H. Frank, Vom Zauber der Lichtbilder, Wien : Molden Edition, 1981.
Ritorniamo al 1846 e alla nostra coppia di protagonisti
Forse per il numero crescente di concorrenti nel marzo del 1846 Gerothwohl cede il suo studio a Carl Friedrich Vogel e lascia Francoforte insieme a Tanner.
Negli anni seguenti i due ex pittori si presentano come soci sotto il nome di Gerothwohl & Tanner. Dapprima si stabiliscono a Vienna e si pubblicizzano sui giornali. Il 9 maggio compare tra i Wannigfaltiges [Vari avvenimenti] sul periodico edito a Vienna Der Sammler n. 74 [Il collezionista] l'avviso: "Le fotografie dei signori Gerothwohl e Thanner riprodotte su carta generano grande stupore. Il vantaggio di questo metodo è la possibilità diduplicazione e la colorazione".
Pochi mesi dopo sono a Trieste e stupiscono per i loro ritratti che non sono più immagini su lame argentate, ma vengono riprodotti su carta.
Il 22 novembre dello stesso anno La Favilla (v. 11, a. 1) pubblica l'articolo Novità artistiche in paese.
Il periodico locale continua a seguire e a segnalare quanto avviene nel campo della fotografia, ricoprendo un ruolo giornalistico di informazione e di richiamo, sollecitando la curiosità del pubblico. Nello specifico si esaltano i ritratti della coppia Gerothwohl & Thanner che sembrano animarsi in quanto non più su lastre rigide ma su carta e perfezionati dal pennello con ritocchi colorati all'acquerello.
Nei mesi di maggio e giugno del 1847 sono presenti in Piazza Grande al primo piano del Teatro Grande, lo confermano i continui avvisi su l'Osservatore triestino.
Attenti a quei due. Lasciata Trieste nel 1847, l'Europa li attende.
Ritornano pure nella capitale austriaca nel 1855 come testimoniato in Luigi Figuier, Le nuove applicazioni della scienza all'industria e alle arti (Venezia 1855, t. 4, p. 237 nota). "La prima applicazione del megascopo all'esecuzione di ritratti fotografici fu fatta a Vienna nel 1849, da Gerothwohl e Tanner, valenti fotografi che sono attualmente a Parigi." Va precisato che il megascopo è uno strumento che serve a proiettare immagini ingrandite su una parete.
Agli inizi del 1852 sono a Madrid. Lo apprendiamo dall'avviso Retratos a la aguada è pubblicato su La Nacion, a. 4, n. 849 (23 gennaio 1852).
La scoperta dei viaggi della coppia Gerothwohl e Tanner è recente, una tappa in particolare è segnalata a Madrid nel quale publicizzano:
“Ritratti all’acqua, ad olio e in miniatura con base fotografica. Si fanno nello studio dei signori Gerothwohl e Tanner, via de Alcalá, numero 12, terza stanza a destra. Non si trovano ritratti di questi artisti in nessuna parte della capitale, eccetto che nel loro studio.” La scoperta della loro permanenza nella capitale spagnola è dovuta al fatto che nel loro studio subentra il fotografio spagnolo Pedro Nieto quando decidono di andarsene.
La loro breve permanenza a Madrid è assai produttiva, i loro lavori raggiungono una tale fama da essere chiamati a Corte. El Heraldo di Madrid del 9 marzo 1852 scrive:
"Artisti famosi – Avendo avuto occasione, S.M. la Regina Madre, di vedere vari dei molti ritratti eseguiti dai signori Gerothwohl e Tanner, si è degnata di chiamare tali artisti a palazzo, ed esprimere loro con le parole più lusinghiere la sua ammirazione per le loro opere che consistono in acquerelli a base fotografica, di cui ha ordinato diversi esemplari. S.M. si è lasciata ritrarre e noi che abbiamo visto il ritratto non sappiamo che cosa ammirare di più, se la grande somiglianza e l’espressione gradevole e vivace della fisionomia o la delicatezza con che l’opera è stata compiuta. Si consideri che S.M. non è una profana nella materia giacché unisce alla sua passione per il dipingere una grande conoscenza dell’arte. Come prova di insigne considerazione il signor Gerothwohl è stato invitato ad assistere all’ultimo ballo offerto dall’augusta signora”.
Quindi continuano a produrre i ritratti colorati che sono diventati la loro specialità e per cui hanno raggiunto una certa fama.
Nel 1855 i due fotografi sono a Parigi forse già da tempo, in quanto hanno aperto uno studio in rue Louis le Grand 29 e partecipano alla Exposition Universal del 1855. Non si hanno informazioni su dove trascorrono i tre anni prima della loro venuta a Parigi.
Nella capitale francese saliranno alla cronaca e alla fama per il ritratto fotografico del pittore Jean Auguste Dominique Ingres. Infatti il pittore si baserà per ll suo autoritratto del 1858, richiesto già dal 1839 dal direttore degli Uffizi d'allora per la Galleria degli artisti, sulla fotografia di Gerothwohl e Tanner scattata probabilmente nel 1855.
A Parigi ormai gareggiano con la concorrenza nella produzione di carte de visite come testimoniamo i ritratti che compaiono in rete.
Conclusioni e interrogativi
Dopo una carriera tormentatta che li induce a viaggiare, entrambi Gerohwohl e Tanner in finis vitae ritornano alla pittura.
Gerohwohl accumula anche una fortuna con la vendita dello studio di Vienna, ma conseguenza del crollo del mercato azionario di Parigi del 1882, perde tutta il suo capitale e si suicida a Copenaghen. L'anno della morte non è noto, ma un articolo del Photographosche Chronik del 10 agosto 1902 suggerisce gli anni tra il 1890 e il 1895.
Tanner trascorre i suoi ultimi anni a Innsbruck come paesaggista.
Tutte queste informazioni sono state tratte dal saggio di Eberhard Mayer-Wegelin, visibile sul Frankfurter Personenlexikon.
La figura di Tanner pone ancora degli interrogativi agli studiosi. Non avendo la possibilità di conoscere il suo nome di battesimo che non compare mai negli avvisi pubblicitari, la domanda da porsi è: chi è il Tanner socio di Gerothwohl: Johann Jakob (tedesco) o E. (inglese)? E su quali basi si può scegliere tra i due?
Avviso del 9 maggio 1846 su Der Sammler (Il collezionista) n. 74
Novità artistiche in paese
Articolo del 22 novembre 1846 su La Favilla, a. 1, v. 11
Avviso Ritratti in fotografia in "La fotografia a Trieste nell'Ottocento.
Mostra retrospettiva del ritratto a cura del Circolo fotografico triestino", p. 11.
I due soci, Gerothwohl & Thanner sono presenti a Trieste nei mesi di maggio e giugno del 1847 in Piazza Grande al primo piano del Teatro Grande.
Avviso Studio fotografico apparso su "l'Osservatore triestino" nei mesi della loro permanennza in città. Ripetuto più volte: n. 63, 64, 65 (26, 28, 30 maggio) n. 66, 69, 70, 72, 75 ( 2, 9, 11, 16, 22 giugno)
1. 2. L'ultimo avviso apparso sull' "Osservatore triestino" è del 22 giugno 1847.
3. L'avviso, col titolo Retratos a la aguada è pubblicato su "La Nacion" a. 4, n. 849 (23 gennaio 1852)