Giuseppe Wulz (1843-1918)

alias    G. Wulz allievo di G. Engel      Studio d'arte fotografica G. Wulz Atelier Wulz      G. Wulz          Giuseppe Wulz stabilimento fotografico Stabilimento fotografico di G. Wulz allievo di G. Engel

 

Giuseppe Wulz nasce a Cave del Predil una frazione del comune di Tarvisio (1) il 17 marzo 1843, figlio legittimo di Lucas Poppodi, operaio nelle miniere imperial regie di piombo e zinco di Raibl, e di Susanna Welitznig, figlia legittima di Johann Welitznig, operaio e della sua legittima consorte Renata Wulz.

I dati sono leggibili nel Geburts-Buch Registro delle nascite custodito nella Parrocchia di Tarvisio alle c. 181-182

 

Note

1. Cave del Predil [Rabil in friulano, Raibl in tedesco, Rabelj in sloveno]. Il paese deve il suo nome alle miniere di piombo e zinco del Monte Re, all'epoca di proprietà degli Asburgo.

Attualmente si è creato il Parco Internazionale Geominerario di Raibl, con la ex miniera che si trova a 900 metri sul livello del mare, tra il Monte Re, il Monte Cinque Punte ed il Lago di Raibl, circondato da fitti boschi di faggio e abete rosso, pascoli e rocce, in un panorama unico.

 

Geburts-Buch Registro delle nascite c. 181-182 a Tarvisio

Trascrizione del documento

C. 181

Mese. Marzo. Giorno 17 circa all'una del pomeriggio. Località Raibl. Casa  43. Nome Joseph (19 marzo) 1. Battezzato di mattina. Giorno 18. Levatrice non professionista Apolonia Gellinger 2.

Religione cattolico. Maschio. Legittimo.

1. Si specifica che è il santo festeggiato il 19 marzo non di altri santi omonimi.

2. L'indicazione del nome della levatrice è riportato di seguito il nome di battesimo, non essendo disponibile un apposito campo nel registro.

 

C. 182

Padre. Lucas Poppodi, operaio nelle miniere imperial regie, proprietario del maso suddetto; figlio legittimo di Lucas Poppodi 3., già contadino a Rutte [Gereuth], parrocchia di Coccau [Goggau] e della sua legittima consorte Katherina nata Tilli di Rutte Coccau nato cattolico.

Madre. Susana nata Welitznig, di questi [scil. Lucas Poppodi] legittima consorte; figlia legittima di Johann Welitznig operaio Struggl. 4. e della sua legittima consorte Renata nata Wulz, qui nata cattolica.

Padrini. Joseph Dollnig operaio delle miniere imperial regie. Anna Unterberger per Veronica Unterberger legittima consorte dell'operaio delle miniere imperial regie.

Nome del battezzante Ant[on] P. titolare dell'espositura [chiesa filiale].

3. Omonimo

4. Lettura incerta

Per questa corretta e precisa traduzione ringrazio lo studioso dr. Pierpeaolo Dorsi che ha aderito alla mia richiesta d'aiuto e per la ricerca sui registri ringrazio don Alan Iacoponi parroco di Tarvisio e amministratore parrocchiale di Camporosso, Fusine in Valromana, Cave del Predil, Ugovizza e Malborghetto-Valbruna.

 Ci soffermiamo su questi dati che registrano correttamente la nascita di Giuseppe e il conseguente battesimo e che ci hanno portato alla straordinaria scoperta che il cognome Wulz è legato al ramo materno della coppia,  sui documenti consultabili a Trieste il cognome Poppodi non è mai citato.

Resta da scoprire chi e in quale occasione attribuisce a Giuseppe il cognome Wulz o se egli stesso opta per questo.

 Del tutto carenti sono le notizie riguardanti la sua infanzia al paese.

Nel 1851 la madre Susanna, quando Giuseppe ha solo otto anni, da sola - se avvaloriamo l'ipotesi di Italo Zannier  - si trasferisce a Trieste. I motivi di questo abbandono del luogo natio sono sconosciuti (2).

Le ipotesi possono essere varie. Ma tale data supposta dallo studioso viene smentita nella trascrizione  nel Register copulatorum, Tomo III dell'atto di matrimonio di Giuseppe, che ne attesta la residenza a Trieste da ben 17 anni e 5 mesi, siamo nell'agosto 1873.

Il suo arrivo a Trieste è avvenuto allora nel 1855 all'età di 12 anni.

La donna forse priva di sostentamento, perchè rimasta vedova o abbandonata dal padre di suo figlio, decide di trovare nel ricco porto adriatico un lavoro anche se umile e un sostegno da una lontana parente. Un'altra ipotesi da porre più estrema è che Giuseppe si sia trovato nella condizione di orfano e che a Trieste fosse stato accolto dagli zii del ramo materno, ricordiamo che la nonna porta il cognome Wulz.  Ne deduciamo che richiesto del proprio cognome a Trieste Giuseppe si sia presentato come Wulz nei vari censimenti e registrazioni su documenti ufficiali che si basavano quasi sempre sulle dichiarazion orali.

Non si sa nulla sulla sua scolarizzazione e sulla sua formazione professionale primaria, sino a quando il suo nome compare associato allo studio fotografico di Wilhelm Friedrich Engel, dapprima come giovane apprendista - sin dal 1860, secondo Zannier - e una volta formato nel 1866 viene assunto come aiutante insieme a Luigi Boccalini.

Ricordiamo che l'anno 1859 segna un momento di grande importanza per il maestro Engel, in quanto scioglie il suo rapporto con il Lloyd austriaco e nel 1860 si mette in proprio aprendo uno studio in via dei Forni 892-10, mantenendo una notevole clientela e di conseguenza avvalendosi dello staff di fotografi da lui formato.

Italo Zannier sulle date d'inizio dell'apprendistato di Giuseppe Wulz è contradditorio. In La Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980, catalogo della mostra edito nel 1989, avvalla gli inizi del nostro all'anno 1860, come compare nel titolo stesso e nello scritto di Elvio Guagnini  “1860 … esordi di Giuseppe Wulz” [a p. 11], Zannier stesso scrive “nel 1860 a diciassette anni come garzone di Wilhelm Friedrich Engel” [a p. 57], ma a p. 62 si contraddice “Giuseppe Wulz aveva iniziato verso il 1865 il suo lavoro presso Engel … come garzone e apprendista assieme al coetaneo Luigi Boccalini”, in realtà Boccalini ha già 30 anni, Giuseppe Wulz solo 22.

Elvio Guagnini in La Trieste dei Wulz [p. 12] ci informa come lo stesso fotografo abbia narrato in un racconto dall'atmosfera fiabesca la sua partenza da casa descrivendo un bambino che "all'età di circa 10 anni" arriva a Trieste "in cerca di pane" e di una sistemazione presso parenti materni nel 1851 - si ricorda che la nonna materna nasce Wulz come risulta nel Registro parrocchiale di Tarvisio -. Accolto e mantenuto da un "buon ed amato zio" avrebbe frequentato la scuola e avrebbe appreso presso uno studio la professione che lo avrebbe reso famoso.

Il professor Guagnini è una fonte orale molto preziosa: durante una telefonata del 7 ottobre 2021 mi testimonia di aver parlato nel 1988 con Marion Wulz, nipote di Giuseppe, nello studio Wulz in Corso e precisamente in una stanza buia, probabilmente il deposito dell'archivio fotografico in mezzo a una massa indistinta di lastre e di positivi. Mi rivela l'esistenza di suoi quaderni di appunti manoscritti dove ha riportato il dialogo con l'ultima discendente Wulz, per confermarmi che, quanto scritto tra virgolette nei suoi saggi, sia stato detto da Marion..., ma avrebbe bisogno di trovare i propri scritti per una conferma, impresa che dichiara alquanto faticosa.

Ma ritorniamo alla data di arrivo del nostro fotografo a Trieste.

La presenza nello studio Engel del giovinetto Giuseppe è data da una lastra negativa, segnalata nel fondo Castellazzi conservato presso l'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, firmata Wulz e contrassegnata dal numero A 22. Si tratta di una veduta del Castello di Miramare databile 1860. Dal 1859 l'arciduca Massimiliano abita nel Castelletto per seguire i lavori del castello non ancora ultimato quella che sarà la sua amata dimora. La vegetazione del parco nello scatto è molto rada come non l'abbiamo mai vista neanche nelle future vedute di Wulz stesso e di altri fotografi. Uno scatto che è rimasto inedito e che Giuseppe Wulz non presenterà mai negli anni successivi, forse perché non più in possesso del negativo (3). Importante è fare il confronto con il punto di vista scelto che caratterizza molte fotografie precedenti e successive anche di altri fotografi.

Il castello di Miramare, 1860

Foto tratta dalla lastra del fondo Castellazzi conservato presso l'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, firmata Wulz e contrassegnata dal numero A 22.

Il castello di Miramare, 1863

Dopo tre anni rispetto allo scatto del 1860 che riprende la veduta del castello di Miramare dalla stessa postazione soltanto più elevata si nota come la vegetazione che contorna la scalinata verso l'approdo del porticciolo sia cresciuta.

 

Note

2. Italo Zannier non cita la sua fonte in proposito.

Le informazioni sulla data di nascita, sul nome della madre e sul suo trasferimento a Trieste sono presenti nell'opera Giuseppe Wulz : la fotografia a Trieste 1868-1918 a cura di  Claudio Magris, Guido Botteri, Italo Zannier, Licia Zennaro. Trieste : Eri, 1984. In particolare Italo Zannier nel suo saggio Giuseppe Wulz e la fotografia a Trieste nell'800 scrive "Giuseppe Wulz, che era nato a Cave del Predil, una borgata di Tarvisio, a quel tempo in Carinzia, il 18 marzo 1843, da Klara Wulz una ragazza del luogo, era giunto a Trieste con la madre nel 1851 e aveva otto anni" e nella stessa pagina afferma "Nel 1866 Giuseppe Wulz si suppone lavorasse di già presso Engel" [p.100]. L'autore non cita le sue fonti, le stesse informazioni non verificate sono presenti sulla scheda del SIRPAC redatta nel 2004.

Queste indicazioni sono state comunque fondamentali per chiederne al parroco don Alan Iacoponi della Parrocchia di Tarvisio la conferma da verificare sul Geburts Buch letteralmente Registro delle nascite di Cave del Predil che ci ha permesso di risalire ai dati completi e al nome del padre e della madre naturali di Giuseppe Wulz. Mentre non è stato possibile reperire un atto di matrimonio della coppia presso la diocesi di Tarvisio.

Resta comunque l'interrogativo da quale fonte si sia dedotto il nome della madre di Wulz identificandola con una certa Clara. Don Alan Iacoponi mi conferma che non sempre i figli, pur legittimi, assumessero il cognome dei genitori: le generalità venivano trascritte in base a quanto veniva affermato verbalmente, da qui errori sui nomi e sulla loro trascrizione, semplificazioni, etc.

3. La scoperta della lastra negativa di Giuseppe Wulz è segnalata dalla studiosa Monica Maffioli nel volume Il Belvedere : fotografi e architetti nell'Italia dell'Ottocento. Torino : SEI, 1996, p. 139, nota 58, p. 159 foto.

Presso l'Archivio del Castello si dovrebbe ricercare la documentazione del permesso per il servizio fotografico probabilmente concesso allo studio di W. Engel che può averlo eseguito assistito da Giuseppe Wulz o può aver mandato a compiere il servizio lo stesso Wulz.

L'archivio Wulz è conservato nel Fondo Alinari, grazie all'opera meritoria di Claudio de Polo Saibanti, che ha acquistato il Fondo Wulz nel 1986, prima che andasse disperso, vista la disattenzione degli Enti pubblici locali. Si ricorda che un cospicuo numero di positivi di Giuseppe è stato donato dal figlio Carlo alla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste nel 1926.

Gli anni della maturità

 

Avviso in Almanacco e guida scematica di Trieste per l'anno 1869, p. X.

Interessante l'informazione riguardante l’incendio che distrusse lo studio di Engel.

"In questo studio si trovano molte negative dell'incendiato Studio G. Engel, e chi desiderasse delle riproduzioni, deve portare una copia, essendiosi abbruciati i registri."

 Dopo la distruzione del suo studio in un incendio, nel 1868 Engel lascia Trieste e, come detto, i suoi giovani allievi Wulz e Boccalini cominciano a lavorare insieme in piazza della Borsa 10 in Casa Romano, a conferma di ciò nel 1869 compare sulla Guida scematica la voce Engel allievi, e Grande studio fotografico degli allievi di G. Engel – un sodalizio che durerà sino al 1874 e che si vanta d'aver ereditato l'archivio del grande maestro (1).

La società che lo vede unito all'amico Luigi Boccalini incontrato nello studio del grande Engel è già stata dettagliatamente descritta alla voce Allievi di Engel (1).

L'atelier fa conoscere entrambi a una numerosa  clientela e si suppone offre loro la possibilità di raggiungere un certo benessere economico.

Nel 1872 a 29 anni Giuseppe si sposa, nella cattedrale di San Giusto, con Anna Saje, una ragazza di Mazhidol [Macij Dol in Slovenia] una sarta di 31 anni e nel 1874 gli nasce il primo figlio Carlo, poi seguiranno altri tre figli maschi Vittorio, Guglielmo, Antonio.

Note

1. “Grande Studio fotografico degli Allievi di G. Engel Piazza della Borsa 10 III piano. I signori che volessero onorare questo studio, rimarranno pienamente soddisfatti per la perfezione e finezza del lavoro, secondo le più recenti scoperte e invenzioni dell'arte. Ogni commissione viene in breve tempo accettata ed eseguita. (Esistono i negativi dello studio dello stesso Engel).” Avviso in Almanacco e guida scematica di Trieste per l'anno 1869, p. XXVII.

Studio fotografico degli Allievi di G. Engel Piazza della Borsa 10 III piano. Si ricevono ordinazioni di qualunque genere secondo i metodi e invenzioni più recenti, assicurando ai signori committenti sollecitudine ed esattezza a prezzi discreti. In questo studio si trovano molte negative dell'incendiato studio di G. Engel, e chi desiderasse delle riproduzioni, deve portare una copia, essendosi abbruciati i registri.” Avviso in Almanacco e guida scematica di Trieste per l'anno 1869, p. XL

 

Il logo dello Studio fotografico degli Allievi di G. Engel G. Wulz & L. Boccalini stampato sul verso di una carte de visite.

 

 Arrivo della fregata Novara con la salma di Massimiliano imperatore gennaio 1868.

Si presume che la fotografia sia uno scatto dello Studio fotografico degli Allievi di G. Engel G. Wulz & L. Boccalini. La data dell'evento ci permette di ipotizzare l'attività degli Allievi già nel gennaio 1868.

 

 

 

  

Liber copulatorum  Parochiae S. Justi M. Tergesti t. III

 Il Parroco che firma lo sposalizio è Vincenzo Battalia. Dai documenti allegati risulta che Anna Sajé è stata battezzata a Lubiana (Laibach). 

Giuseppe risulta esser nato a Tarvisio Diocesis Gurcensisi (da Gurk Carinzia arcidiocesi Salisburgo).

Bannus nuptialis [esposto] … in S.Maria Maj. et in hac S.Iustii Maj.diebus 11, 15, 18 Augusti 1872.

Dispensalia ab auctione bannorum propter erroneam publicationem cognomi risponsa Saci pro Sajé.

decr. r.ni Ord. Tergest. n. 21 Aug. 1872 n. 1389 et Exc. Locum. 21 Aug. 1872 n. 1288 et juramentum praescriptum sponsa vide acta matrimonialia.

In un atto relativo al matrimonio firmato dal vescovo Bartolomeo Legat si attesta inoltre che è “filium Clarae Wulz” definita per la precisione nel Registro “Dfta [defuncta] Clara Wulz famula catholica”. Il nome della madre Clara in un documento ufficiale ci sorprende rispetto a quanto scritto nel Registro delle nascite di Cave del Predil dove è chiaramente leggibile Susanna Welitznig. Da dove nasce la discordanza?

 

Copulationis anno 1872

Mensis

die

Nomen

Cognomen

et

Conditio

parentum

Locus nativitatis

Locus domicilii

 

Numerus domus

Tempus domicilii

Religio

 

Tempus aetatis

Status

Coelebs

vidulis

Nomen

Cognomen

et

Conditio

parentum

August

22

Josephus

Wulz

photograpus

Tarvis

18 [sed 17]

Martii 1843

Tergestum

79/82

Par. S. Maria Maj

17

annis

Catholica

29 a.

5 m.

coelebs

Dfta Clara

Wulz

famula

catholica

 

 

Nomen

Cognomen

et

Conditio

parentum

Locus nativitatis

Locus domicilii

 

Numerus domus

Tempus domicilii

Religio

Tempus

aetatis

Status

Coelebs

vidulis

Nomen

Cognomen

et

Conditio

parentum

Nomen

Cognomen

et conditio testium

Anna

Sajé

sartrix

Mazhidol [non decifrabile]

Par. S. Laurentii

18

Nov. 1840

 

Tergestum

1304

Par. Iustii

Maior

Ab infantia

Catholica

31 a.

9 m.

coelebs

Dfti

Josephus

Sajé...

 

Maria

n.

Saverhovshek

catholici

Ferdinando

Banelli

possidente

Luigi Boccalini

fotografo

 

Nello stesso anno 1872 Giuseppe, alla ricerca della propria indipendenza e probabilmente di un maggior successo economico, scioglie la collaborazione con il socio e amico.

Dopo dodici mesi di peripezie e di provvisorietà – da uno studio e abitazione al quarto piano di via Nuova 20 (via Mazzini) a un altro al quarto piano in via San Nicolò , il 21 agosto 1874 approda in quello che sarà il suo studio sino al 1890, in Corso n. 611-9 al secondo piano (1) , e infatti nella Guida scematica del 1875 puntualmente compare l'avviso dello Studio G. Wulz in Corso. La nuova sede, in cui vi abitano gli stessi nobili proprietari, è indubbiamente di grande prestigio.

Il 21 agosto 1874 ha ottenuto la licenza per esercitare la professione che viene regolarmente registrata, dopo gli opportuni accertamenti dell'i.r. Consigliere aulico direttore di polizia che proclama la sua buona condotta,

nonostante fosse stato multato per cinque fiorini il 18 maggio 1866 "per offese verbali a un impiegato in servizio" come risulta in una Nota del 6 luglio 1874. Bisogna ricordare che la guardia civile era sempre molto sollecita nel mantenere l'ordine e nel denunciare anche piccole insofferenze che passavano sotto inchiesta, verbalizzate e multate lasciando traccia in note puntualmente conservate.

Nel 1891 si sposta in Corso 19 e subito presenta un progetto di creazione di "sala da fotografia" all'ultimo piano.

 

 Note

1. Un particolare ringraziamento va a Gianfranco Paliaga dell'Ufficio Disegni tecnici del Comune di Trieste che ha puntualmente individuato i numeri civici del Corso dove Giuseppe Wulz ha aperto il proprio Studio, rispettivamente n. 9 e n. 19. Cito integralmente la sua nota.

"Il palazzo di Corso 9 risulta contraddistinto dal numero tav.re 611 (anag. 753). L'edificio risulta ricostruito nel 1849 da tale Scrinzi e figura, nel 1863, un progetto per la costruzione di uno studio fotografico che corrisponde inizialmente al fotografo Lichtenstern. Detto edificio (posto all'altezza della confluenza con via S. Spiridione) verrà demolito con le note modifiche urbanistiche del 1934."

"Il secondo palazzo, contraddistinto dal numero tav.re 658 (anag. 1117), risulta all'epoca in Corso 19 ed è tuttora esistente come Corso Italia civ. 9. Già esistente nel 1833 a nome Hirschel e ancora abitato da tale contessa Emilia Hirschel quando, nel 1891, viene presentato un progetto di creazione di "sala da fotografia" all'ultimo piano. Da raffronto mappale tale edificio (come anche l'altro) ha mantenuto il numero civico sino al 1928."

 

Tabella delle variazioni di studi in Corso 9 e 19 anni 1863-1908

 

Anni

AN

Tav.re

Indirizzo

Nomi

Piano

Stato attuale

Note

1863-1870

753

611

Corso 611-9

Edmund Lichenstern

3 piano

Demolita

Guide scematiche 1864-1870

1870-1871

753

611

Corso 611-9

Luigi Mioni

3 piano

Demolita

 

1872

753

611

Corso 611-9

Mioni e Moretti

3 piano

Demolita

 

1873-1875

753

611

Corso 611-9

Luigi Mioni

3 piano

Demolita

 

1876-1890

753

611

Corso 611-9

Giuseppe Wulz

3 piano

4 piano

Demolita

 

1891-1908

1117

658

Corso 19

Giuseppe Wulz

3 piano

 

 

 

 

 

Documento di autorizzazione ad aprire uno studio fotografico in via Nuova 20 concesso a Giuseppe Wulz vista l'istanza presentata il 12 agosto.

21 agosto 1874

Dal 21 agosto 1874 valendosi dell'autorizzazione ricevuta ad esecitare la professione di fotografo con studio, si dedica alle proprie "campagne fotografiche".

 Si presenta ufficialmente al Comando militare di piazza che gli dà il permesso di fotografare dall'interno della Lanterna dal 15 giugno al 15 ottobre 1874, per cui si possono datare in quest'anno le vedute del porto e della Sacchetta.

Vedute del porto

Vedute del porto riprese dal mare 1875 ca.

carte de visite

Sul verso dei cartoncino Stabilimento fotografico di G. Wulz Allievo di G. Engel.

Wulz ribadisce ancora il nome di Guglielmo Engel maestro che dà valore al suo lavoro.

Vedute del Molo san Carlo.

Vedute del porto al largo del Palazzo Carciotti e del Canale del ponterosso e del Mandracchio

 Nell'estate dello stesso anno esegue la sequenza dei giardini di Miramare come apprendiamo dalla Lettera datata 12 giugno 1874 della I.R. Amministrazione del Castello di Miramare indirizzata a Giuseppe Wulz  che gli concede di assumere periodicamente delle fotografie del castello e del giardino.

Nell'ottobre 1874 nasce il primo figlio, Carlo, negli anni seguiranno altri 3 maschi Vittorio, Guglielmo, Antonio.

In breve si fa conoscere al punto che un'impegnativa richiesta gli viene rivolta dal direttore Carlo Kunz del Civico museo d'antichità per un servizio sull'Orto lapidario che eseguirà negli anni 1875-1876. Si tratta di ben sette dozzine di fotogrammi che serviranno al direttore per pubblicizzare le collezioni archeologiche del museo da poco inaugurato esposte sul Colle di San Giusto.

La Direzione del Museo chiama alla prova anche altri famosi fotografi attivi in città, Carlo Rieger ed Enrico Seebold, come attestano le date delle donazioni dei loro servizi, rispettivamente dell'ottico Maurizio Silbermann nell'ottobre del 1875 e dello stesso Seebold nel luglio 1876. La scelta privilegia Wulz che ottiene l'incarico ed esegue il lavoro con impegno.

 Nel 1876 si rivolge all'Inclito Magistrato per ottenere la licenza di fotografo, inviando la richiesta il 20 aprile 1876. Si tratta di un documento ufficiale in cui dichiara l'indirizzo dello studio in Corso n. 9 al quarto piano e i soggetti che interessano oggetto delle sue riprese fotografiche, i paesaggi.

 "Il sottoscritto Giuseppe Wulz nato a Tarvis nella Carintia addì 18 Marzo 1843. Cittadino austriaco e pertinente a questo Comune si pregia di insinuare colla presente a mente e per gli effetti delle vigenti disposizioni di legge a questa Inclita Carica, che egli eserciterà l'industria fotografica, coltivando specialmente il ramo di paesaggi con studio fotografico In via S. Nicolò [corretto in] Corso n. 9 4. piano.

Ciò stante fa rispettosa istanza presso codest'Inclito Magistrato: perché si compiaccia per ogni conseguente effetto di legge prendere adeguata notizia dell'anzidetto facendogli in pari tempo con graziosa sollecitudine pervenire la prescritta Licenza.

 Trieste 20 Aprile 1876   [Firma] Giuseppe Wulz”

Evidentemente le licenze dovevano periodicamente essere rinnovate, in quanto il magistrato esercitava un controllo sulle corrette procedure e sulle eventuali inosservanze.

 

Orto lapidario 1875-1876

Ritratti

Stabilimento fotografico di G. Wulz Allievo di G. Engel

Ritratti dei tenenti di vascello Giuseppe Morovich e Federico Mosca 1875 ca.

carte de visite

Anna Leonardi soprano Trieste 1875

carte de visite

 

Ritratti di famiglia

Giuseppe Wulz con la moglie Anna e i quattro figli, 1884 ca.:

Carlo, Vittorio, Antonio, Guglielmo.

Secondo l'anagrafe storica del Comune di Trieste, grazie alla ricerca a cura di Paola Signorini del 19 gennaio 2022, risulta sul foglio di famiglia:

"la presenza di Giuseppe Wulz con la sua famiglia a Trieste è attestata sicuramente dal 1884;

 le date di nascita non sono complete, è riportato solo l'anno:

Giuseppe nato a Tarvisio nel 1843 e morto a Trieste 14.03.1918, la moglie Anna Saie nata a Treffen am Ossiacher See (in sloveno Trebinje) nel 1840 e morta a Trieste il 16.11.1911;

 la data del matrimonio è 22.08.1872 presso la Parrocchia di S. Giusto;

 La coppia ha avuto 5 figli tutti nati Trieste: 

Edvige nata il 17 giugno 1873 e morta il 16 luglio 1876, 

Carlo nato il 18.10.1874 sposato con Angela Silla e morto a Trieste il 14.03.1928,

Vittorio nato il 24.10.1876 celibe e morto a Trieste il 18.11.1912 medico,

Antonio nato il 14.08.1878 sposato con Augusta Nussbamer e morto a Vienna il 04.01.1951 agente di commercio,

Guglielmo nato il 17.06.1881 sposato con Maria Bosello e morto a Trieste il 07.11.1932."

 

 

Giuseppe Wulz con la moglie Anna e i quattro figli, 1885 ca.

 

 

Carlo e Vittorio nel 1885 ritratti dal padre

 

 

       Guglielmo e Antonio in atteggiamento scherzoso

       nello studio fotografico 1885 ca.

                           

                          Carlo e Vittorio nel 1894

Dal 1885 scompare la voce Allievo di Engel dal frontespizio dei cartoncini, ormai ha 42 anni e può vantare una ricca esperienza e una consolidata fama che gli assicura una clientela costante.

 Nel 1890 richiede per sé e la famiglia il passaporto con visto per recarsi a Buenos Aires, ma non si ha notizia se il viaggio sia avvenuto.

 Nel 1891 l'apertura del nuovo studio in Corso al n.19 al secondo piano di Palazzo Hierschl decreta la notorietà raggiunta, nel palazzo ristrutturato e modificato anche in funzione dello studio Wulz troverà luogo anche l'alloggio della famiglia. La sede è di grande prestigio, vi abitano gli stessi nobili proprietari i conti Hierschel. Il contratto d'affitto sottoscritto da Giuseppe e inviato al sig. Alfarei riporta la data 20 febbraio 1891, contratto che si intende per “il quartiere di tutto il 2. piano e lo studio fotografico che verrà fabbricato nello stabile” alla quota di 1900 fiorini.

L'innalzamento dell'edificio di un piano arretrato con una veranda a vetri dove si insedia lo studio fotografico, ci pone l'interrogativo se in tale impresa lo stesso Wulz sia stato coinvolto economicamente o siano state accolte le sue richieste da parte del proprietario come testimoniato dal contratto.

Licia Zennaro fedele testimone degli ultimi anni dell'archivio Wulz in mano alla famiglia scrive “ l'atelier fatto costruire da Giuseppe Wulz all'ultimo piano del palazzo Hirschl (allora Corso n. 19), segue le caratteristiche imposte dall'esigenza d'allora. La parte vetrata del tetto è rivolta a nord, così pure la parte contigua. Da qui entra la luce più appropriata perché, in questo modo non disturba mai l'assunzione. Le due pareti laterali sono in muratura e si accedeva da una parte alla camera oscura e dall'altra in un'altra sala; mentre la quarta parete, la più alta, opposta al nord è interrotta al centro da una scala di legno, con balaustra lavorata in ferro che scende nella sottostante sala di attesa, molto spaziosa. Durante l'inverno il riscaldamento veniva prodotto da una grande stufa a legna, mentre d'estate si alzavano alcune montature del lucernaio, rifinite in ferro, e predisposte per l'opportuna ventilazione. I vetri del lucernaio sono stati colorati in bianco per rendere diffusa la luce solare. Le tendine appese a dei cavi di acciaio, lungo alcuni assi del soffitto, potevano venir spostate all'occorrenza per aumentare o diminuire l'intensità della luce o di dirigerla nella direzione voluta” (1).

I Wulz vedranno dalle finestre dell'abitazione i momenti più importanti della storia triestina. Il Corso è diventato ormai la via degli studi fotografici e mantenervi la propria “postazione” significa sicurezza e fama consolidata.

 

1. Licia Zennaro, Testimonianze di un'epoca in “Giuseppe Wulz la fotografia a Trieste 1868 1918”, p.135

Galleria fotografica di Casa Hierschel

Palazzo Hierschel disegno di Antonio Butazzoni 1833

Palazzo Hierschel pianta e alzato marzo 1893

Palazzo Hierschel  n. catastale 2639, 2640, 2642; tavolare 657,  658, 1001 1982-1984

Palazzo Hierschel n. comunale

Palazzo Hierschel prima della sopraelevazione sulla terrazza [foto Alinari in rete]

Palazzo Hierschel, pianerottolo ed esterno in Corso, 1956

 

 

Ritratto di Paola Levi con il violino, Trieste 1900

 

La datazione si ricava dai dati biografici.

Presente nel Catalogo Fototeca CDEC

 

Ritratto di due bambine, Trieste 1890 ca.

Ritratto di bambina, Trieste 1890 ca.

carte de visite presenti nel Catalogo Fototeca CDEC

 La produzione di Giuseppe è continua, sistematica, non interrotta da particolari esperimenti.

Colpisce, come già segnala Italo Zannier, che lo studio non ha bisogno della pubblicità sui periodici o della partecipazione alle varie esposizioni dove si conquistano preziose medaglie. Giuseppe gradatamente con schiva modestia raggiunge il ruolo di prestigioso professionista, accurato, perfezionista, attento ai dettagli. Osa definire il suo atelier agli inizi del Novecento Studio d'arte fotografica G. Wulz e dichiara “Conoscenza di forme. Precisione arte moderna. Ingrandimenti di massima perfezione. Riproduzione da fotografie anche vecchie o guaste. Lo studio è aperto tutto il giorno anche le domeniche e feste. Si fotografa con qualunque tempo. Le negative vengono conservate per ulteriori ordinazioni”.

Nei quasi cinquant'anni di lavoro esegue migliaia di negativi in studio e d'aprés nature, non si sottrae alle mode nel senso che, accetta quanto viene richiesto, ritratti su carte de visite, o in formato cabinet, vedute nei grandi formati in bianco e nero e colorate, servizi in formato stereoscopia: una produzione che lascia il segno. Costante è la collaborazione con i musei o con i privati collezionisti per la riproduzione di opere d'arte, in quanto la fotografia è uno strumento che arricchisce le schede scientifiche, si inserisce negli album dei ricchi collezionisti, documenta il quadro che viene venduto dagli atelier d'arte.

Nelle conferenze tenute nel 1905 e nel 1907 da vari esperti all'Università del popolo si utilizzano i “diapositivi” che diventano un corredo di grande richiamo e che preludono ai nostri PPT.

Un esempio per tutti: Piero Sticotti, conservatore dei musei può presentare e illustrare la preziosa collezione di disegni del Tiepolo acquistata da Giuseppe Sartorio nel 1893 ormai entrata far parte del patrimonio museale cittadino per donazione. L'occasione è unica, per la prima volta queste opere d'arte vengono mostrate e spiegate a un pubblico ampio tutte insieme (2).

Cessa la propria attività nello studio a fine giugno del 1914 passando le consegne al figlio maggiore Carlo che già dal 1900 a 26 anni ha incominciato a imporre la propria presenza.

Muore il 14 marzo del 1918.

 

2. La Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980, a cura di Elvio Guagnini, Firenze : Alinari, 1989, p. 45-49

 

Necrologio

 

 

La tomba della famiglia Wulz nel cimitero di Sant'anna.

Il suo nome compare per secondo identificato dalla sola data di morte + 14.III. 1918.

Si segnala il prezioso elenco di Paolo Costantini dei documenti relativi a Giuseppe Wulz.

Paolo Costantini, Qualche documento in “La Trieste dei Wulz. Volti di una storia Fotografie 1860-1980”. Firenze : Alinari, 1989, p. 181-189

 

Giuseppe Wulz

 

K.K. Schlossverwaltung zu Miramar n.62, 12 Juin 1874

Lettera dell'Imperial Regia Amministrazione del Castello di Miramare a Giuseppe Wulz del 12 giugno 1874 che gli concede di assumere periodicamente delle fotografie del Castello e del Giardino di Miramare

 

Erlaubniss Schein Joseph Wulz

Autorizzazione concessa dal Comando militare di Piazza a Giuseppe Wulz per fotografare dall'interno della Lanterna dal 15 giugno al 15 ottobre 1874 Trieste 1874

 

Reise-Pass- Passaporto

Passaporto di Giuseppe Wulz Trieste 1890 con visto per recarsi a Buenos Aires

 

Lettera al sig. Alfarei, 20 febbraio 1891

Su carta intestata di Giuseppe Wulz relativa al contratto d'affitto dell'appartamento in Corso n. 19

 

Lettera del Circolo Artistico di Trieste, 7 marzo 1892

Su carta intestata al Circolo ringraziamento a Giuseppe Wulz per aver messo a disposizione dei soci la terrazza negli ultimi giorni di Carnevale

 

Assicurazioni Generali, Polizza di assicurazione contro i danni dell'incendio, 1 febbraio 1898-1 febbraio 1908, 31 gennaio 1898

 

Magistrato civico di Trieste, Certificato di cittadinanza triestina a Carlo Wulz, Trieste 14 gennaio 1900

 

Fattura di G. Wulz, Trieste 31 dicembre 1905

Fattura intestata all'Università del popolo per riproduzioni e diapositive per proiezioni

 

American Embassy Vienna, Lettera October 7 1910

Lettera di ringraziamento a Giuseppe Wulz per l'invio di una fotografia

 


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