I FOTOGRafi della comunita' ebraica

Il gruppo contempla quattro protagonisti, di cui non essendo in grado di evidenziare i rapporti di relazione rispetto alla loro appartenenza alla comunità, li consideriamo insieme in base alla contemporanietà della loro presenza a Trieste.

Dietro ciascuno c'è una storia di spostamento dalla terra d'origine, tranne in un caso essendo il professionista nato a Trieste, per cui si deduce che il porto di Trieste sia per loro un luogo di accoglienza e di promesse di prosperità legato al nuovo lavoro.

Le notizie biografiche sui singoli personaggi sono esigue, ma la ricerca che li riguarda è sempre attiva.

LEOPOLD GOLDsTEIN (1819-1894)

Giuseppe Mayer Goldstein (1848-1914)

 

Leopold [Leib] Goldstein nasce nel 1819 a Jezierna (Galizia ora Polonia) come si legge sul censimento del Comune di Trieste del 1865 all'indirizzo Corso 668-39 (1), nello stesso censimento risulta sposato con Amalia Tedeschi nata a Spalato nel 1825 e ha un figlio Mayer Giuseppe nato nel 1848 a Rohozná (Austria ora Repubblica Ceca), ma sul censimento della Comunità ebraica il luogo di nascita del figlio è Sadagora o Sádgora

[Sadhora] in Ucraina il 24 settembre 1848 (2).

La contraddizione di quest'ultima informazione sul luogo di nascita è dovuta al fatto che la famiglia Goldstein originaria della Galizia, si era spostata prima a Sadhora e poi a Rohozna e infine a Trieste.

Si deve comunque ricordare che i dati anagrafici nei censimenti non si basano su documenti rilasciati da un'autorità, ma sulle dichiarazioni orali degli intervistati.

Secondo i censimenti della Comunità ebraica nel 1870 abitano nella casa 663 di Trieste Leopoldo (fotografo), Amalia e il figlio Giuseppe detto Mayer che diventerà anche lui fotografo, ma nel 1878 la famiglia si è trasferita in via del Toro dove viene registrato solo Leopoldo tipografo con la moglie, il figlio Giuseppe non viene nominato in quanto ha ormai una sua propria famiglia.

Nel 1872 Giuseppe Mayer si sposa con rito ebraico con Fortunata detta Clementina Levi, figlia di Moise e Fortunata Maionica.

Dalla documentazione relativa al matrimonio la madre di Giuseppe risulta essere Faige Fuchs, non Amalia Tedeschi, il nome del padre è Leib. Non c'è alcun dubbio sulla sua ascendenza, anche se le contraddizioni dei dati sono rilevanti.

Inoltre l'atto conservato presso l'Archivio della Comunità ebraica, relativo alla coscrizione militare di Giuseppe, risulta emesso a Rohozna, luogo di nascita dello stesso.

 

 1. Non esistendo all'epoca un'anagrafe che censiva gli abitanti di Trieste per nascita e località, fanno testo i censimenti che riportano i dati anagrafici dei singoli e dei componenti delle famiglie registrati per caseggiato e ralativo numero civico.

Ringrazio la dott.ssa Annalisa Di Fant per tutte le ricerche presso l'Archivio della Comunità ebraica e le informazioni fornitemi.

2. Molto interessante è la biografia in HBL Hrvatski biografski leksikon.

Nel censimento del 1865 la famiglia di Leopold Goldstein risulta abitare in Corso 668-39.

Sotto in pianta evidenziato il caseggiato 668 del Corso dove la famiglia Goldstein abita dopo il trasferimento a Trieste nel 1865, nel 1870 si trasferisce al n. 663.

Sul periodico Il pulcinella n. 21 del 5 novembre 1864 compare la pubblicità del Nuovo Studio Fotografico di Leopold Goldstein in casa Genel al Corso n. 37

nuovo 4. piano con altra entrata da via del Monte 1. piano.

Garantisce un lavoro ben eseguito per le copie di edifici, quadri, vedute, inoltre garantisce di consegnare ritratti di "piena soddisfazione dei committenti".

Al solo costo di 10 fiorini consegna 100 ritratti formato francobollo. Vende preparati chimici per fotografie, eseguisce lavori in miniatura, con consegna il giorno dopo l'ordinazione.

 Apre il suo studio fotografico già dal 5 novembre 1864 in Contrada del Corso n. 37 in casa Genel nuovo quarto piano con secondo ingresso in via della Montuzza primo piano. L'avviso sarà ripetuto sino alla fine dell'anno sui periodici Il Pulcinella e La baba. L'aggettivo nuovo sottolinea la disposizione degli spazi adattati all'attività dell'atelier.

Nel 1865 è in Corso 669-39, ma non pubblica alcun avviso pubblicitario, unica fonte d'informazione sono le Guide scematiche alla voce Fotografi, dove compare il suo nome dal 1865 al 1871. Rifugge ogni sorta di avviso che possa richiamare un maggior numero di utenti, forse si affida alla sua affezionata clientela e al suo consolidato rapporto con i componenti della Comunità ebraica. Ma sono solo ipotesi.

Un altro dato che ci induce a dedurre la solidarietà vigente tra professionisti ebrei è che nel 1865 Wilhelm Weintraub e Leopold Goldstein hanno la studio allo stesso indirizzo in Corso 39, condividono quindi lo stesso spazio dal 1864 finchè Leopold non trova la disponibilità per gli anni successivi in Corso 37, dove aveva iniziato.

Dal 1866 al 1871 lo studio è presente in Corso al n. 37 con secondo ingresso in via del Monte 12. Nello stesso anno partecipa all'Esposizione agricola industriale e di Belle Arti di Trieste.

Dal 1872 si perdono le sue tracce, privo di documentazione resta il suo trasferimento temporaneo ad Ancona dove ha uno studio in Piazza del teatro, unica prova è il logo sul verso di una carte de visite. La sua pendolarità o meglio la sua assenza da Trieste continua forse per due anni.

Il suo ritorno a Trieste  e quindi la sua presenza è confermata dal 1874 al 1878, infatti lavora nello studio di Antonio Patay in Corso 39 Birraria Vecchia terzo piano pur non comparendo il suo nome nel logo.

Si potrebbe supporre che ha ormai al suo fianco il figlio Giuseppe Mayer (1843- 1930) che ha intrapreso la stessa carriera del padre. Infatti la presenza del figlio Giuseppe è segnalata agli inizi dal 1864 a Trieste, poi per qualche tempo risiede a Capodistria e anche a Pola. In seguito arrivato a Zara è già un professionista affermato.

Giuseppe lega la sua fama e attività alle città della costa dalmata, al punto che dagli studiosi croati è considerato uno dei più importanti fotografi dell'Ottocento.

Inizia nel 1865 la collaborazione tra Giuseppe Goldstein e Nikolo Andrović (1824-1895) da quando il farmacista dalle Bocche di Cattaro Nikolo Andrović si trasferisce a Zara dove acquista l'antica farmacia Al Redentore (1).

Dal 1874 Giuseppe, secondo lo studioso Duško Kečkemet, dirige lo studio fotografico di Nikolo Andrović a Zara, che lo accetta come socio da cui il logo Andrović & Goldstein. In collaborazione con Andrović realizza numerose fotografie, soprattutto molti ritratti in studio.

Il lavoro che renderà famosi Mario Giuseppe Goldstein e Nikolo Andrović è quello che si può considerare il primo reportage fotografico della storia croata. Si tratta di  24 fotografie sul viaggio in Dalmazia dell'imperatore Francesco Giuseppe I pubblicata con il titolo Album fotografico-illustrativo del viaggio di S.M. l'Imperatore e Re Francesco Giuseppe I in Dalmazia nel 1875, che ne descrive le tappe attraverso il corredo fotografico in cui compaiono per la prima volta vedute e panorami della Dalmazia accompagnato dal testo redatto in tre lingue: croato, italiano e tedesco (una copia è conservata a Zara in DA). Il risultato è degno di segnalazione per le difficoltà superate dai due operatori, la ripresa di eventi con un gran numero di persone e la conseguente confusione in uno spazio aperto, deve esser stata una vera avventura. Si deve tener conto inoltre dell'ingombrante fotocamera, in questo caso 24x30 cm, che grazie al suo ampio soffietto, poteva ondeggiare a ogni brezza, il che farebbe perdere allo scatto la sua nitidezza e quindi lo renderebbe inutilizzabile.

Nel 1878 riepilogando, il sodalizio tra Antonio Patay, Leopold e Giuseppe Goldstein si rompe e ognuno gestisce un proprio studio fotografico: Patay in Corso 39 e Giuseppe Mayer Goldstein con il padre Leopold si attivano in Riborgo 9 sino al 1880 quando spostano lo studio in via Farneto 10.

Nel 1881 cambiano ancora indirizzo il loro studio è in via del Toro 5, anche sede dell'abitazione, dove continuano sino al 1882.

A fine carriera Giuseppe o Josip Marko Goldstein così il nome nel logo apre uno studio a Spalato ma non siamo a conoscenza della data precisa del suo spostamento, si potrebbe ipotizzare dopo la morte del padre.

Lo studio Goldstein, attivo a Spalato in via Magnaccia 332, gode di tale fama che è nominato anche nel romanzo per l'infanzia di Luciano Morpurgo Quando ero fanciullo edito nel 1869.

Leopold muore a Trieste il 21 dicembre 1894, Giuseppe Mayer nel 1930.

 

1.

La passione dei farmacisti per la fotografia è una peculiarità che abbiamo già incontrato, forse li facilità la dimestichezza con i preparati chimici. Androvic è uno di questi, uomo intraprendente e laborioso, sicuramente dotato è in grado di svolgere molti lavori a Herceg Novi o Castelnuovo di Cattaro nel Montenegro, ripara orologi e organi nella chiesa locale, svolge l'attività di rappresentante del Lloyd austriaco per nove anni. Le sue ambizioni superano i limiti del piccolo e angusto ambiente locale. A 41 anni non esita a tasferirsi a Zara nella seconda metà del 1865 per insegnare al Ginnasio. È molto più difficile stabilire quando apre in città uno studio fotografico, ma è interessante sottolineare che si occupava di fotografia già a Herceg Novi.

 

Testimonianza nel volume di memorie di Luciano Morpurgo, Quando ero fanciullo edito nel 1869  (p . 225) dello studio fotografico nella città di Spalato di Josip Marko Goldstein.

Leopold

Ritratti che attestano la presenza di Leopold Goldstein attivo ad Ancona. Dalle iscrizioni sui cartoncini si ricava che lo stabilimento è in Piazza del Teatro dal 1867 al 1871.

 

Ritratto di donna, Ancona 1871 ca. carte de visite

Ritratto di coppia generale Piola Caselli con la moglie, Ancona 1867.

Ritratto di Albert Roux, Trieste  via del Corso n. 668 Ancona Piazza del Teatro 1867.

 

Nel 1878 appare solo Leopoldo (tipografo) a Trieste in via del Toro con la moglie.

Leopold Goldstein, Ritratti di donne sedute, Trieste 1872 ca.

Mayer Giuseppe

alias Mario Giuseppe, Josip Marko, Jossel Mario

Mayer Giuseppe Goldstein,

Ritratto di donna, 1871 ca. carte de visite

Grassatore, 1871 ca. carte de visite

L’iscrizione grassa leggibile è l’abbreviazione del termine “grassatore” che indica un rapinatore a mano armata. La foto è attribuita al nostro fotografo.

 

Mayer Giuseppe Goldstein,

Ritratto di famiglia, Trieste 1871 ca., gabinetto

L'uomo anziano al centro, impegnato in una partita a scacchi, è Mario Giuseppe Goldstein a Spalato nei primi anni del Novecento.

Rilevanti informazioni sono leggibili nella nota che accompagna il ritratto della Famiglia Goldstein, definito uno dei più importanti fotografi croati.

Tappe del viaggio in Dalmazia

Nell'ordine dall'alto:

Arco di trionfo a Spalato, 1875 [dettaglio]

Arco di trionfo a Dubrovnih, 1875

Arco di trionfo a Kotor [Cattaro], 1875

Arco di trionfo a Hvar [Lesina], 1875

Fotografie presenti nel testo Dalibor Prančević, Slavoluci i(li) spomenici. Načini obilježavanja prisutnosti cara i kralja Franje Josipa I. u javnom prostoru Dalmacije i Kvarnerau drugoj polovini 19. stoljeća.

In: Rad. Inst. povij. umjet. 44/1, 2020.  p. 131–148.

Riva nuova [Nova riva], Zara 1875

Porta di terraferma [Kopnena vrata], Zara 1875.

Ritratti

Ritratti di bimbi, soggetti non facili, di un uomo elegante e autorevole e di una donna timida e imbarazzata che volge lo sguardo di lato con un legegro sorriso, ripresi nello studio di Spalato, 1890 ca.

Mirko Josip Goldstein,

Panorama di Spalato 1905 ca.

Tutte le immagini sono reperibili in rete.

 

EDMUND LICHENSTERN (1840-1895)

alias

E. Lictenstern        Edm. Lichtenstern               Kundegraber & Lichtenstern

 

Edmund Lichtenster nasce a Budapest il 4 settembre 1840.

Pratica la professione di pittore e fotografo, dapprima a Vienna trasferendosi a vent'anni nella capitale dell'impero con lo studio in vari indirizzi. Non sappiamo se il suo spostamento da Budapest sia avvenuto con la famiglia o se si sia allontanato da solo in cerca di fortuna e di affermazione nell'ambito della fotografia.

Dal 1860 al 1863 è presente nel secondo distretto di Vienna Leopoldstadt, e precisamente in Taborstrasse 323 o  823, dal 1863 è nel sobborgo di Jägerzeile, in Franzensbrücke 26 e nel settembre dello stesso anno in Franzensbrückenstraße 8.

Si associa con Wilhelm Kundegraber con il logo Wilhelm Kundegraber & Edm. Lichtenstern per aprire uno studio in Margarethenstrass 7 dal settembre 1863 sino ai primi mesi del 1864, ma da quanto affermato anche sugli annunci degli anni successivi, gestiva un suo studio già dal 1861.

Nel settembre 1863 Lichtenstern si trasferisce a Trieste e ufficialmente annuncia su Il diavoletto n. 226 del 30 settembre di aver aperto uno studio fotografico triestino-viennese del tutto simile all'atelier che da 12 anni gestisce in Vienna. Molto probabilmente lo stabilimento viennese continua ad esser gestito dal socio.

Da gennaio a marzo 1864 compaiono gli avvisi pubblicitari che presentano il suo studio fotografico su Il Diavoletto n. 12 del 15 gennaio e n. 65 del 5 marzo e La Baba n. 18 del 9 marzo.

Un'importante segnalazione compare su Il corriere israelitico,  n. 9  del gennaio 1864 a p. 299.

L'accoglienza che la comunità ebraica della città gli riserva è di buon auspicio al punto che lo definisce "uno dei più abili ed accreditati fotografi di Vienna". Elogia i ritratti esposti per "precisione e nitidezza dei lineamenti" e "il panneggiamento dei vestiti ed accessori, sia nei quadri semplici che nei colorati". Inoltre si segnalano i miglioramenti apportati al suo studio così da godere della luce "al suo vero punto", ma nel caso di "tempi nuvolosi" grazie alla sua tecnica è in grado di "adattare gli apparati chimici alla maggiore o minore intensità".

 

 

 

Lichtenstern, Edmund

Conte Leiningen, Trieste 1865 ca.

carte de visite

 

 Lichtenstern, Edmund

 Ritratto della ballerina Morosini, 1864 ca.

 

 

 

Lichtenstern, Edmund

Ritratto di Camillo Sivori (1817-1894) violinista,

Trieste 1865

 

 

Kundegraber&Lichtenstern

Ritratto di Moritz Kässmayer (1831-1884) violinista

1865 ca.

 

 

 

Lichtenstern, Edmund

Ritratto di Moritz Kässmayer (1831-1884) violinista

Vienna post 1870

Ritratti colorati di una coppia datati 1854

 

L'avviso sul periodico La baba del 9 marzo 1864 passa quasi inosservato,

ci colpisce la data di apertura che in questo caso è l'1 marzo.

Due avvisi pubblicitari apparsi rispettivamente su Il diavoletto n. 12 del 15 gennaio 1864 e n. 55 del 6 marzo 1864, quest'ultimo ci colpisce in quanto il fotografo si professa dottore.

 

Su Il Diavoletto n. 54 del 7 marzo 1865 un articolo intitolato Stabilimento fotografico Lichtenstern dedica molto spazio al fotografo che si distingue dalla concorrenza per la capacità di sperimentare le nuove invenzioni e di poterle offrire a un buon prezzo e in tempi rapidi.

Viene elogiato dalla redazione che ne tesse le lodi in quanto riesce a creare “immagini più belle, più nitide, più delicate con un notevole risparmio dell'argento impiegato allo scopo” e rimarca come  i “ritratti siano sempre eseguiti colla massima precisione, finezza e purezza”.

Si avverte che il fotografo espone in Corso 611- 9 di fronte all'albergo All'Aquila nera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Interessante è la testimonianza di Arturo Stork, autore del volumeMessico ovvero Repubblica ed impero edito a Milano dai Fratelli Simonetti nel 1869 (1). L'autore cita il nome del fotografo Edmund Lichtenstern che ha l'onore di riprendere il 10 aprile 1864  la scena della deputazione messicana alla presenza dell'arciduca Massimiliano e della moglie Carlotta mentre lo invita  di accettare la carica di imperatore del Messico.

 1. Arturo Stork, Messico ovvero Repubblica ed Impero, Milano : Fratelli Simonetti editore, 1869, p. 364-365

Le foto di Edmund Lichtenstern dovevano essere utilizzate dal pittore Bernhard Fiedler per dipingere il quadro del celebre avvenimento che avrebbe decorato la sala di ricevimento del Castello di Miramare.

 

 

 

Ritratto di Bernhard Fiedler,

disegno a matita datato 1857.

La presenza di Lichtenstern a Trieste è certa dal 1863 al 1870, infatti il suo studio è elencato alla voce Fotografi sulle Guide dal 1865 al 1870 sempre allo stesso indirizzo al Corso n. 9.

Nel 1870 decide di ritornare a Vienna e raggiungere il socio che ha mantenuto lo studio durante la sua presenza a Trieste.

Il suo studio a Vienna si trova di fronte al Prater in un locale appositamente attrezzato con una veranda in vetro, è il Glassalon citato sul verso dei suoi positivi dove si firma acad. Maler, letteralmente Artista accademico.

Noti sono i suoi ritratti miniati dipinti a regola d'arte.

La cooperazione con il socio Wilhelm Kundegraber che è stabile dal 1867 cessa nel 1874. Ritorna ad essere unico proprietario dello studio e pubblicizza la sua attività sul  periodico Wiener Leben valorizzando la sua professione di fotografo rispetto a quella di pittore accademico.

Dal 1886 al 1895 si dedica anche al commercio di articoli fotografici Lichetenstern & Ostersetzer.

Muore a Vienna nel 1895.

 

Lichtenstern, Edmund

Ritratto d'uomo anziano in piedi, Vienna 1890 ca.

Sul v. della carte de visite iscrizione: Studio fotografico con Salone di vetro di Ed. Lichtenstern Vienna Jagerzeile, Franzensbruckenstrasse n. 8 di fronte al Prater.

Interessante è l'indicazione sul come raggiunger lo studio: I tram conducono da tutte le parti della città sino al distretto di Jagerzeile e Praterstern a dieci passi dello Studio fotografico.

antonio lindehmer (1838-1873)

Nasce a Trieste il 30 giugno 1838.

Non è stato possibile verificare presso quale studio abbia appreso la tecnica fotografica, ma la probabilità più credibile è che sia stato un allievo sia di Guglielmo Weintraub sia di Leopold Goldstein.

Rispetto a Weintraub in quanto subentra nel suo studio - come è possibile verificare sulle Guide scematiche alla voce Fotografi - sin dal 1867 al 1873 in Corso 39.

Rispetto a Goldstein in quanto lavorano in società dal 1864 come risulta dall'indirizzo Corso Birreria Vecchia 39 poi semplicemnte Corso 39.

Dall'anno 1874 subentra nello studio, allo stesso indirizzo, Antonio Patay che probabilmente continua a gestire l'archivio fotografico dei predecessori.

Muore a Trieste nel 1873.

Goldstein&Lindehmer

Ritratto di Maria Rinaldini, Trieste 1864

carte de visite

Il nome della donna è manoscritto sul verso della carte de visite

Lindehmer, Antonio

 Ida Fegitz con la figlia Alice, Trieste 1870

carte de visite

Ida Ravasini (1849-1934), moglie di Carlo Fegitz, con la primogenita Alice, nata il 14 aprile 1869

Fotografia presente nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

Lindehmer, Antonio

Rupert Huber botanico austriaco, 1870 ca.

carte de visite

Si tratta di don Rupert Huber, nato in Austria a Kals presso Lienz nel 1834, parroco di Novale in Bolzano, dovr muore nel 1919, compagno di Pietro Porta in molti viaggi a scopo botanico.

Lindehmer, Antonio

Ercole Folegatti violinista, Trieste 1870 ca.

carte de visite

Ercole Folegatti è autore del trattato Storia del violino e dell'archetto : relativo maneggio di essi, con alcune pratiche osservazioni ed aggiunte / raccolte e pubblicate per cura di Ercole Folegatti ... Bologna : Fava e Garagnani, 1873. 84 p., [3] c. di tav. ripieg. : ill. ; 16 cm.

Fotografia della collezione Ricordi.


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