Nel rinnovo della Piazza Nuova è già stato costruito il palazzo per il Credit Anstalt dall'architetto Nordio e sarà costruito il Palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà. Per completare l'assetto dell'isola compresa da Piazza Nuova al Corso, da via Sant'Antonio a via Santa Caterina, la società per azioni Greinitz si impegna ad edificare dall'agosto del 1909 un suo palazzo "adeguato a tutte le esigenze del decoro e dell'eleganza". Il giornalista del quotidiano L'Indipendente suggerisce addirittura che la società s'impegni ad occupare tutta l'area tra il Corso e la via Nuova, via di Sant'Antonio e via Santa Caterina per dare un assetto decoroso al centro della città. All'inizio l'area era stata individuata dallo Stabilimento austriaco di credito per commercio ed industria per costruirvi la propria filiale già nel 1904, ma l'Ufficio tecnico del Comune che deve stabilire la regolazione del Corso con un allargamento sino a 20 metri e definire la nuova linea di fabbrica fa rimandare i tempi di alcuni anni. Nel 1907 lo Stabilimento austriaco ritira il proprio progetto. Nel 1908 l'area sarà richiesta dalla Società per azioni Greinitz per la costruzione di un edificio ad uso abitativo, l'8 aprile 1909 Hans Dettelbach, presidente della società, inoltra la domanda del progetto firmato dall'architetto Giacomo Zammattio e affidato alla direzione di Luigi Müller, maestro costruttore.
Le relazioni conservate presso l'Ufficio tecnico del Comune segnalano che nel dicembre del 1909 sono inziati i lavori per le fondazioni e che sono affiorati reperti romani. Di conseguenza l'attento direttore del Museo di antichità Alberto Puschi ha provveduto allo scavo che ha messo in luce i resti di un tempio, documentato da un servizio del fotografo Opiglia.
Nel 1911 L'Indipendente segnala “Il palazzo eretto sul Corso della Società per azioni Greinitz si presenta già ora come uno dei più eleganti e, per certi aspetti, uno dei più freschi e originali edifici sorti a Trieste negli ultimi anni. Situato nella principale arteria della città e in tutta vicinanza di altri notevoli edifici... esso contribuirà molto efficacemente a tradurre in quella zona l'aspetto di una grande città. E' da grande città sarà senza dubbio il grandioso negozio della dittà Greinitz il quale occuperà quattro piani di facciata e undici piani di hangar costruiti nel cortile. La parte architettonica-artistica sia esterna sia interna dell'edificio venne svolta e curata dall'architetto Giacomo Zammattio, la parte tecnico-costruttiva è stata portata a un grado di perfezione esemplare dagli ingegneri Mazorana e Comel. Per la parte esterna vogliamo lodare francamente l'architetto Zammattio per aver favorito un notevole saggio di decorazione murale e il pittore Lucano per aver ornato a fresco la vasta superficie che comprende i due fregi”.
Bibliografia
Per un decoro della città in "L'indipendente", n. 11 (13 gennaio 1909)
Decorazione murale nell'edilizia in "L'indipendente", n. 143 (22 giugno 1911)
Anna Boiti Palazzo Dettelbach in "Trieste 1872-1917: guida all'architettura", a cura di Federica Rovello. Trieste : MGPress, 2007, p. 303-306
(Testo di Claudia Morgan)
Pietro Opiglia (1877-1948)
Ritrovamenti archeologici, dicembre 1909-gennaio 1911
Inv. CMSA F1161-F1164
Nell'area cosiddetta del Fondo Greinitz si scoprono i resti del Tempio della Bona Dea, nome che i Romani davano alla dea della fecondità e della salute.
Giuseppe Wulz (1843-1918)
Costruzione palazzo Greinitz, 1910
Inv. CMSA F11776
Pietro Opiglia (1877-1948)
Palazzo Greinitz, 1910
Inv. CMSA F176131, F176129, F176130, F176127