Il biennio non presenta grandi novità nell'ambito della fotografia, o per lo meno, nella nostra città.
Gli avvenimenti che percorrono l'Europa, le rivoluzioni del 1848 che iniziano a gennaio e termineranno nella primavera del 1849, lasciano ben poco spazio alla vita personale e ai suoi divertimenti.
Ma bisogna pur lavorare e le curiosità non mancano.
Charles François Thibault, Barricate di rue Saint-Maur, Parigi 25 giugno 1848
Il dagherrotipo conservato presso il Musée d'Orsay riesce a catturare l'atmosfera di quel giorno. Siamo nella fase "di attesa che precede l'assalto delle truppe del generale Lamorcière. Le porte e le persiane delle case sono chiuse, i rivoltosi sono nascosti dietro le barricate che si susseguono a breve distanza" recita la didascalia del libro di storia da cui ho tratto l'immagine (Di fronte alla storia.Eventi persone luoghi fra passato e presente. Palermo : Palumbo, 2009, v. 2, p. 468).
Probabilmente il nostro dagherrotipista è salito su un tetto o si è affacciato da un alto abbaino per cogliere la prospettiva migliore. E' stata fatta anche l'ipotesi dell'ora, le 7 e 30 del mattino, l'inizio di una giornata storica. Anche le rivoluzioni vanno documentate... il momento è adatto e ben illustra la sospensione prima della battaglia.
Razimbaud, membro della Società fotografica di Parigi soggiorna a Trieste il mese di agosto, poi riparte e di lui si perdono le tracce.
Il testo di Antonio Giusa, Dagherrotipisti itineranti e dilettanti in Friuli e a Trieste in "L'Italia d'argento" p. 202, 204 riporta le informazioni che ha tratto dalla monografia di Mirko Kambič in 150 let fotografije na slovenskem. 150 di fotografia in Slovenia (Ljubljana : Mestna galerija Ljubljana, 1989), p. 55, 47.
Lo studioso sloveno segnala che presso il Pokrajinski Muzej Koper Museo regionale di Capodistria è conservato un dagherrotipo di Razimbaud probabilmente eseguito a Trieste come è possibile dedurre dagli avvisi pubblicitari apparsi su l'Osservatore triestino del 6, 13, 15 e 20 agosto 1849.
Il Museo regionale di Capodistria ci permette di produrre la scheda del dagherrotipo, grazie a gentile concessione.
Il dagherrotipo è stato descritto unitamente agli altri posseduti dal museo dalla laureanda Ksenija Jankovič, relatore prof.ssa Tamara Trček Pečak, nella sua tesi Preventivna konservacija dagerotipij na Slovenskem, Lubiana 2013.
Scheda del Museo di Capodistria:
NASLOV / TITOLO: Portret žene / Ritratto di una donna
FOTOGRAF / FOTOGRAFO: Par Razimbaud
DATACIJA / DATATA: ok. / int. 1850
MERE CELOTE / MISURA COMPLETA: 14,8 × 12,5 × 0,5 cm
MERE IZREZA / MISURA DEL TAGLIO: 9 × 7 cm
RAZSTAVLJENA / ESPOSTA: leta 1989 na razstavi 150 let fotografije na Slovenskem / anno 1989 alla mostra dedicata a 150 anni di fotografia sul territorio Sloveno
PREDHODNI LASTNIK / PROPRIETARIO PRECEDENTE: Margherita Coffon
Lo stesso dagherrotipo riprodotto in Mirko Kambič, 150 let fotografije na slovenskem. 150 di fotografia in Slovenia. Ljubljana : Mestna galerija Ljubljana, 1989,
tav. 7
Gli avvisi compaiono su il Diario di Trieste n. 3, 4, 5 del 4, 10 e 18 agosto 1849.
La novità consiste in due elementi ben evidenziati: il "metodo americano" e i "ritratti coloriti" che dovrebbero attrarre la clientela.
I ritratti si possono vedere esposti in Corso e in Acquedotto, lo studio è aperto ogni giorno dalle 9 alle 5 del pomeriggio al primo piano del Teatro Corti.
Questo avviso compare su La guardia nazionale, n. 32 (11 agosto 1849) che anticipa quello del 18 agosto del Diario di Trieste.
Ma è ripetuto tale e quale sul n. 33 (18 agosto 1849), esattamente una settimana dopo, su La guardia nazionale.
Da quanto si legge gli avvisi di agosto sollecitano la clientela ad affrettarsi, il fotografo annuncia la sua partenza per ritornare nella capitale francese.