La scelta del lotto già edificato è compreso tra il Corso, piazza Nuova (oggi piazza della Repubblica) e la via Santa Caterina e la via Sant'Antonio (oggi via Dante Alighieri).
Il Palazzo della Ras secondo lo storico dell'architettura Marco Pozzetto è uno dei capolavori del tardo eclettismo europeo.
Agli inizi del Novecento il direttore generale della RAS Adolfo de Frigyessy e il figlio Arnoldo decidono che la compagnia necessita nella città-madre di una sede adeguata e di rappresentanza. Arnoldo Frigyessy con l’ingegnere Pavia viaggia nelle grandi capitali e città europee per vedere i palazzi realizzati dalle grandi compagnie assicurative e per accumulare osservazioni e suggestioni per il nuovo progetto. Si indice un concorso al quale partecipano anche gli architetti triestini Ruggero e Arduino Berlam, Ludovico Braidotti, Enrico Nordio, Giacomo Zammattio, Giorgio Zaninovich. Alla fine di varie selezioni, ottiene l’incarico lo studio dei Berlam. Il loro progetto ha la data 2 dicembre 1910, approvato dal Magistrato civico il 12 gennaio 1911.
Dapprima si svolge la scelta dell’opportuna localizzazione del palazzo, che nel 1908 è individuata in un ampio lotto tra il Corso, Piazza Nuova e le vie Santa Caterina e Via Dante Alighieri. Le case di varie proprietà, una volta acquisite, vengono demolite.
L’edificio è realizzato dall’impresa di costruzioni Carlo Bonetti. E’ articolato in cinque piani nella forma di un palazzo rinascimentale.
Bibliografia
Caterina Lettis Palazzo RAS in "Trieste 1872-1917: guida all'architettura", a cura di Federica Rovello. Trieste : MGPress, 2007, p. 311-314
Dall'alto e da sinistra a destra: 1.Pietro Opiglia (1877-1948) Piazza nuova, luglio 1909 (Inv. CMSA F1239); 2. Francesco Benque (1841-1921)
Casa Duma sede della Società operaia triestina, Piazza nuova agosto 1906 (Inv. CMSA F1260); 3. Pietro Opiglia (1877-1948)
Isolato fra il Corso via Santa Caterina in demolizione per la nuova sede della Riunione Adriatica di Sicurtà: veduta dalla Piazza nuova, agosto 1910
(Inv. CMSA F1235); 4. Giuseppe Franceschinis (1852-1915 ca.) Demolizione per la nuova sede del Palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà, 2 novembre 1910 (Inv. CMSA F1136); 5. Giuseppe Wulz (1843-1918) Demolizione per la nuova sede della Riunione Adriatica di Sicurtà, dicembre 1910 (Inv. CMSA F10706); 6. Pietro Opiglia (1877-1948) Demolizione per la nuova sede della Riunione Adriatica di Sicurtà, gennaio 1911 (Inv. CMSA F1176, F1181)
1. Pietro Opiglia (1877-1948)
Mosaico, 17 agosto 1911 (Inv. CMSA F1155)
Lo stesso fotografo annota sul verso del cartoncino "Pavimento musivo scoperto nel fondo della R. Adr. di Sicurtà al Corso" .
2. Francesco Penco (1871-1950)
Riproduzione del mosaico romano scoperto sul fondo della nuova sede della Riunione adriatica di sicurtà, 1913
Inv. CMSA F1246
Mosaico che riproduce quello rinvenuto nel fondo dove è sorto il Palazzo della Riunione adriatica di sicurtà, all'interno della sede.
Pietro Opiglia (1877-1948) Palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà, 1913 (Inv. CMSA F176213)
Pietro Opiglia (1877-1948) Palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà, 1913 (Inv. CMSA F176210)
Elite Riunione Adriatica di Sicurtà: facciata del palazzo, Trieste 1913-1914 (Inv. CMSA F9873)
Particolari architettonici. Sulla facciata principale della Piazza nuova l'arco d'ingresso è contornato da figure scolpite da Giovanni Mayer, più in alto le due colonne binate reggono le statue di Giovanni Marin.
Nell'atrio il gruppo scultoreo Mercurio con tre leoni di Giovanni Marin.
Inv. CMSA F100617, F100619, F100620, F100622, F100624, F100629, F100632, F100634