Sono gli anni in cui Carlo de Marchesetti, noto naturalista e archeologo triestino, è direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, allora Civico Museo Ferdinando Massimiliano in onore dell’arciduca d’Austria
Marchesetti, direttore dal 1876 al 1921, cerca in tutti i modi di incrementare le collezioni. Negli anni 1891-1914, la sezione che ebbe il maggiore incremento fu quella di “antropologia e preistoria.. (che) ritrasse non minore accrescimento dalle continue ricerche e dagli estesi scavi sistematici” (dagli Atti del Museo Civico di Storia Naturale del 1903, vol. X). Ma anche la sezione zoologica beneficiò moltissimo del suo lavoro: primati, felini, marsupiali, uccelli ma anche rettili e anfibi (che si “accrebbero di 141 specie”) e pesci arricchirono le collezioni del museo, anche grazie alla cooperazione dei capitani della Società del Lloyd, a cui Marchesetti “porge le dovute grazie per la riduzione concessa nei prezzi di passaggio” e che confida “vorrà ora, nell’ognor crescente sviluppo delle sue linee di navigazione nei paesi più lontani, favorire pure l’incremento del nostro museo” (dagli Atti del 1903, vol. X). Carlo Marchesetti scrisse 153 lavori scientifici, fu botanico, geologo, archeologo, paleontologo. Uno scienziato cosmopolita, che portò Trieste e i suoi Musei ai livelli più alti della ricerca scientifica del tempo.