Se la semplificazione della tecnica aveva reso la fotografia un passatempo praticabile da tutti, e bastava l'abilità di un familiare per immortalare avvenimenti come feste, gite, giochi di bambini o visite di parenti e amici, quando c'era la necessità di una “bella foto”, dal ritratto in posa a quella della cresima, si ricorreva al professionista, alla foto di studio, da cui pian piano sparirà l'uso della mise-en-scène e dei ritocchi eccessivi, per adottare pose più naturali e libere.
La stessa innovazione tecnologica stava aprendo al fotografo nuove opportunità lavorative, dalle conseguenze future imprevedibili: non più ostacolato dal pesante ingombro della strumentazione e con materiali ben più sensibili, poteva ora documentare gli avvenimenti contemporanei con fotografie che, da lì a poco, con la messa a punto nel 1895 del procedimento della rotocalcografia di Karel Klíč, sarebbero state stampate insieme ai testi sulle riviste illustrate.
Ma soprattutto gli offre un grande sbocco nella straordinaria popolarità della cartolina illustrata che proprio in questi anni vive il suo momento d'oro e che esplica in soggetti piuttosto scontati e realizzati ad uso dei turisti: paesaggi, scene di genere e vedute cittadine.
Sebastianutti & Benque (1879-1898)
Riva Carciotti, 1891 circa
Inv. CMSA F181001
Giuseppe Wulz (1843-1918)
Molo S. Carlo (oggi molo Audace), 1900 circa
Inv. CMSA F10570
Spiace segnalare che nel Catalogo integrato dei beni culturali del Comune di Trieste non compare il positivo, si deve trattare di un problema del server. Comunque in data 2 febbraio 2016 c'era.... la prova sono le 105 foto che Mario Salich ha liberamente scaricato dal catalogo per esibire l'album Wulz sul sito Trieste di ieri e di oggi. Lo dichiara candidamente.
Sebastianutti & Benque (1879-1898)
Veduta con palombaro, 1890 circa
Inv. CMSA F189
Palombaro al lavoro in Riva del Mandracchio, in un momento di pausa in quanto privo dell'elmo che si intravvede, alle sue spalle, appoggiato sulla pompa a volano, con una bella ciuccia, berretto probabilmente di colore rosso. Il palombaro era anche detto "sotaiero", contrazione di "sott'acqua" dal veneziano “sotarolo”. Isolato dal mondo esterno, comunicava con strattoni convenzionali attraverso la corda alla quale era assicurato. L'utilizzo delle sue prestazioni era a vantaggio della K.u.K. Kriegsmarine come si può presupporre dai sottoufficiali che si intravvedono dietro a lui.
In Trieste romantica è riportata la stampa di una foto della Collezione Ottone Lantieri, in cui lo stesso palombaro è fotografato un attimo prima con ancora addosso lo scafandro. Da questo positivo si può dedurre che sta indossando un'attrezzatura creata da Charles Edwin Heinke. L’elmo è un modello a tre vetri, i cui due laterali sono senza protezione di griglie, il collare è squadrato e dotato di peppermill [macinapepe] nome in gergo della valvola di scarico manuale dell'aria posta sul collare (e non sull'elmo) dei vecchi elmi Heinke.
Il soggetto ritratto poteva destare molto interesse per il pubblico del tempo infatti ne vennero diffuse molte cartoline e addirittura incisioni; esiste una litografia, opera del pittore austriaco Hugo Charlemont, realizzata nel 1891. Questa data ci permette d'individuare il termine ante quem della realizzazione del positivo. [Nota che si avvale della consulenza tecnica di Gianluca Minguzzi studioso della professione, curatore della mostra “Palombari. La singolare storia dei sommozzatori austro-ungarici, a cavallo fra due secoli” allestita al Museo Postale nel 2019]
Spiace segnalare che nel Catalogo integrato dei beni culturali del Comune di Trieste non compare il positivo, si deve trattare di un problema del server.
Giuseppe Wulz (1843-1918)
Hotel de la Ville, 1900 circa
CMSA F10540
Spiace segnalare che nel Catalogo integrato dei beni culturali del Comune di Trieste non compare il positivo, si deve trattare di un problema del server. Comunque in data 2 febbraio 2016 c'era.... la prova sono le 105 foto che Mario Salich ha liberamente scaricato dal catalogo per esibire l'album Wulz sul sito Trieste di ieri e di oggi. Lo dichiara candidamente.
Fotografo non identificato
Canale del Ponterosso, 1904
Inv. CMSA F27537
Spiace segnalare che nel Catalogo integrato dei beni culturali del Comune di Trieste non compare il positivo, si deve trattare di un problema del server.
Fotografo non identificato
Piazza della Legna, Corso e via Nuova (oggi piazza Goldoni, corso Italia e via Mazzini), 1898
Giacomo Weiss (1857-1904) distributore
Inv. CMSA F8971
Arturo Giacomelli (1862-1977) attribuito
Donne sulla scalinata della Chiesa di Sant'Antonio nuovo, 1910 circa
Inv. CMSA F199532
Il colle di Montuzza era occupato anticamente da antichi cimiteri tutti dismessi nel 1843.
In via del Monte si trovava quello israelitico, con accanto quelli elvetico (calvinista), metodista, greco, cristiano-orientale, serbo-ortodosso e dove termina l’attuale scala dei Giganti, quello militare.
Dopo l'apertura della Galleria Sandrinelli si progetta di liberare la zona delle lapidi che ancora la costellano. Per quanto riguarda il cimitero ebraico, dal 1908 Salvatore Sabbadini, professore di lingue classiche presso il Ginnasio comunale poi Liceo-ginnasio Dante Alighieri, collega di Piero Sticotti, conservatore presso il Civico museo, copia le lapidi destinate alla distruzione, lavoro che lo impegnerà sino al 1912, così da conservare i nomi delle antiche famiglie della comunità israelitica (l'archivio a schede con i nomi delle famiglie creato per l'occasione è conservato nell'archivio di Salvatore Sabbadini presso i Civici Musei).
I fotografi con i loro servizi testimoniano lo stato d'abbandono del luogo, non privo comunque di un certo fascino.
Giuseppe Wulz (1843-1918) in alto a sinistra
Cimitero israelitico di Montuzza, 1909 circa
Inv. CMSA F19524
Spiace segnalare che nel Catalogo integrato dei beni culturali del Comune di Trieste non compare il record su questo molto diffuso e conosciuto positivo, si deve trattare di un problema del server. Comunque in data 2 febbraio 2016 c'era.... la prova sono le 105 foto che Mario Salich ha liberamente scaricato dal catalogo per esibire l'album Wulz sul sito Trieste di ieri e di oggi. Lo dichiara candidamente.
Pietro Opiglia (1877-1948)
Cimitero elvetico di Montuzza, 1909
Inv. CMSA F69010, F60008, F69011
Francesco Benque
Cimitero israelitico, giugno 1908
Inv. CMSA F1108
Francesco Benque
Cimitero israelitico, giugno 1908
Inv. CMSA F1109