Nel 1901 nel cuore della città fu avviata la costruzione di un edificio polifunzionale destinato a ospitare le attività nazionali della comunità slovena di Trieste, ma anche di altre associazioni slave. La Cassa di Mutui e Prestiti di Trieste acquistò un terreno edificabile in Piazza della Caserma (oggi Piazza Oberdan) e indisse un bando per la realizzazione del progetto dell'edificio, la cui gestione era affidata all'associazione Narodni Dom di Trieste Il progetto, estremamente innovativo per l'epoca, fu realizzato dall'allora già affermato Max Fabiani, 'grande architetto della monarchia', che operava prevalentemente a Vienna. L'imponente immobile di stampo classicistico con cornicione in pietra era diviso orizzontalmente in due parti che ne delimitavano le funzioni: il pianterreno, il mezzanino e il primo piano, dove prevale la pietra bianca, erano destinate alle attività sociali, culturali e sportive, mentre la parte superiore in mattoni bicolori ospitava degli appartamenti e un albergo. A partire dall'agosto del 1904 numerose associazioni culturali, politiche e sportive si trasferirono nel Narodni Dom. L'edificio polifunzionale divenne un luogo d'incontro per i rappresentanti di tutti i ceti della comunità triestina slovena dell'epoca.
Com'è bella Trieste se la guardi con occhio calmo e sereno, se la guardi nel silenzio dell'anima non turbata, non ferita. Cos la vidi quando avevo dieci anni Solo per un giorno la guardai, percependo il suo mistero. Tra il profumo delle acacie passava il tram che va da Opicina a Trieste, dall'obelisco alla città, dalla cima al fondo. Che strano! Che abisso c'è tra Trieste e i dintorni! Eppure: com'è naturale questo abisso! Dall'obelisco si vede Trieste e il mare; un'immagine che sta di fronte agli occhi, solo un'immagine, avvolta in un velo di fumo delle ciminiere. Vedi il mare, ma non sai dove finisce, vedi le navi, ma non sai dove vanno; tutto è un'immagine che si vede dalla cima, immobile, silenziosa, velata.
Srecko Kosovel, Dall'album