Il sistema amministrativo dello Stato austriaco era formato da una fitta ed efficiente rete di uffici di Stato che si occupavano della gestione della cosa pubblica. Massima autorità statale nelle province dell'Impero era il Luogotenente, dalle competenze vastissime e dipendente direttamente dal Ministero dell'Interno di Vienna.
Il Luogotenente di Trieste occupava però una posizione diversa da quella degli altri funzionari del suo rango. La sua competenza infatti si estendeva su ben tre province, ognuna dotata di propria autonomia: Trieste, la contea di Gorizia e Gradisca e il margraviato d'Istria, riunite tutte nel Küstenland, il Litorale austriaco. Trieste, inoltre, città immediata dell'Impero, nella sua doppia configurazione di Comune e Provincia della Corona, gli era sottoposta direttamente, senza alcun organo amministrativo intermedio.
Tra la fine dell'800 e gli inizi del nuovo secolo sorgono nuove costruzioni di Stato, la cui imponenza e sontuosità probabilmente rispondono alla volontà di dare un segnale chiaro e forte della potenza dell'Impero, soprattutto ad una amministrazione comunale che da tempo si dimostrava apertamente ostile alla monarchia asburgica.
Sorgono così nel 1894 il monumentale Palazzo delle Poste e Telegrafi (arch. Friedrich Setz) di 7.100 mq, e nel 1905 il nuovo Palazzo della Luogotenenza (arch. Emil Artmann), dai scintillanti mosaici e i lussuosi saloni, che sostituisce il precedente modesto edificio governativo del 1764. Anche il Governo marittimo, l’istituzione cui era devoluto il governo di tutte le faccende marittime dello Stato, nel 1909 lascia la vecchia sede sulle Rive per trasferirsi nello scenografico Palazzo Carciotti.
3. Guido Ravasini (1848-1939)
Piazza grande con il vecchio palazzo della Luogotenenza, [11-18] settembre 1898
Inv. CMSA F21995
La vecchia Luogotenenza presenta la bandiera imperiale a mezz'asta e le bandiere sopra il Caffè degli specchi sono a lutto. La data presunta è un giorno tra l'11, - il 10 settembre è avvenuto l'assassinio - e il 18 settembre 1898, data dei funerali dell'imperatrice Elisabetta.
4. Mino Zanutto (1840-1913)
Palazzo della I.R. Luogotenenza, 4 ottobre 1905
Inv. CMSA F44647
Nel 1859 l'imperatore Francesco Giuseppe aveva autorizzato il progetto per il nuovo palazzo dell'I.R. Luogotenenza (KK Statthalterei) che fu costruito dal 1899 al 1904, il progetto era dell'architetto viennese Emil Artmann (oggi è il Palazzo della Prefettura).
I tempi della costruzione: il vecchio palazzo viene demolito nel 1899; la prima pietra è posta il 12 agosto 1901 e i lavori completati nel 1905. Interessanti le fasi: le fondamenta sono costituite da una piattaforma di calcestruzzo dello spessore di 160 cm sostenuta da 3000 pali in cemento, posti dalla ditta Martelanz e C. La facciata è decorata con medaglioni a mosaico, opera di Giuseppe Straka di Vienna e realizzati dall'Istituto Neuhauser di Innsbruck, che rappresentano allegorie dell'opera dell'intelletto e del sentimento intercalati con stemmi della casa d'Austria (tolti alla fine della Prima guerra mondiale).
La facciata è caratterizzata dalla doppia loggia sovrapposta che, al piano nobile è in corrispondenza con la sala da ballo. L'edificio accosta ai motivi rinascimentali dei lievi accenni decorativi alla Wiener Secession e non è privo di elementi curiosi quali i puttini allegorici nella parte superiore delle loggia.
5. Mino Zanutto (1840-1913)
Palazzo della I.R. Luogotenenza: il giardino pensile, 4 ottobre 1905
Inv. CMSA F44648
6. Mino Zanutto (1840-1913)
Palazzo della I.R. Luogotenenza: salone di rappresentanza, 4 ottobre 1905
Inv. CMSA F44649
L'ambiente è caratterizzato da una fitta serie di paraste con capitelli corinzi che si associano ad elementi geometrici secessionisti come all'esterno.
7. Pietro Opiglia (1877-1948)
Edificio dell'I.R. Governo marittimo e della sanità, giugno 1909
Inv. CMSA F69022
8. Pietro Opiglia (1877-1948)
Palazzo Carciotti, giugno 1910
Inv. CMSA F68
sotto:
9. Fotografo non identificato
I.R. Palazzo delle poste e telegrafi, 1894
Inv. CMSA F8982
Le persone intelligenti capivano che il nuovo secolo voleva un ordine nuovo perché s'iniziava una nuova epoca. Non che gli eletti col suffragio così detto universale fossero della gente arrogante e cattiva. In buona fede credevano di rappresentare tutto l'impero Austro-Ungarico e invece rappresentavano si e no centomila persone. Non avevano capito i nobili i proprietari tarrieri i padroni degli immobili e il liberi professionisti come avvocati e medici. Chi aveva capito subito l'aria del nuovo secolo era stato l'Imperatore vecchio ma sempre sempre giovane di spirito come quando era il primo tenente dalle gambe rosse.
Carolus L. Cergoly, Il complesso dell'Imperatore