Trieste non ebbe una struttura militare di primario livello né fu mai un porto militare, al contrario di Pola, base della flotta imperiale. Tuttavia la sua importanza economica fu tale che a sua protezione vennero costruite notevoli installazioni militari.
Proprio nel centro della città si ergeva la Caserma Grande con i suoi 56.000 mq di estensione, era stata istituita nel 1785 dall'imperatore Giuseppe II trasformando il vecchio Ospedale civile; vi aveva sede il Comando dell'I.R. Reggimento di fanteria n. 97, formato da soldati di diverse nazionalità provenienti dal Litorale. Qui era stato impiccato il 20 dicembre 1882 Guglielmo Oberdan, e a lui verrà intitolata la caserma nel dicembre 1918, per poi essere demolita nel 1928.
Ma già dal 1887 le autorità militari austriache avevano deciso di costruire altrove delle nuove e più moderne caserme; i lavori, iniziati nel 1912 sui fondi Wildi a monte della via Rossetti, furono sospesi a causa della guerra. Vennero ripresi dall'Esercito italiano nel 1920 e le caserme inaugurate nel 1926, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, a cui furono intitolate.
Il Lazzaretto di San Carlo, il più vecchio dei tre lazzaretti di Trieste, nel 1770 venne trasformato in Arsenale d'artiglieria: comprendeva magazzini, case per i passeggeri, alloggi per gli ufficiali di Sanità, un cimitero e una cappella dedicata a San Carlo Borromeo. Oggi è sede del Civico Museo del Mare.
Il Forte Kressich, costruito nel 1854 sul colle di Gretta e considerato un gioiello dell'architettura militare, era stato poi adibito a magazzino militare; nel 1927 sul suo rondello principale venne costruito il Faro della Vittoria. Anche il Castello di S. Giusto fu utilizzato come caserma, deposito militare e prigione, la sua proprietà inoltre fu motivo di annose polemiche tra lo Stato e il Comune.
Il nuovo Ospedale Militare fu eretto tra il 1865 ed il 1868, su progetto dell’ing. Luigi Buzzi..
Era capace di ospitare fino a 600 posti-letto, dato che la guarnigione austriaca a Trieste era di circa 6.000 uomini. Nel 1926 divenne Ospedale di Corpo d’Armata per venir chiuso alla fine degli anni Ottanta del Novecento ed assegnato all’Università degli Studi di Trieste.
10. Giuseppe Wulz (1843-1918)
Veduta di Trieste da Scorcola, 1891 circa
In primo piano la Caserma grande.
Inv. CMSA F10579
11. Fotografo non identificato
Caserma grande, 1913-1914
Inv. CMSA F9614
12. Pietro Opiglia (1877-1948)
Gruppo di ufficiali austriaci, Opicina 1914
Inv. CMSA F199237
13. Pietro Opiglia (1877-1948)
Costruzione delle caserme di via Rossetti, 1913-1914 circa
Inv. CMSA F100466, 100470, 100471, 100473, 100475
14. Pietro Opiglia (1877-1948)
Lazzaretto Vecchio, settembre 1909
Inv. CMSA F69005
15. Pietro Opiglia (1877-1948)
Lazzaretto Vecchio, settembre 1909
Inv. CMSA F69000-69004, F69008, 69009, 69011
seconda da sinistra:
Lazzaretto Vecchio: cappella di San Carlo, settembre 1909
Inv. CMSA F69009
17. Fotografo non identificato
San Bartolo, Barcola, 1890 circa
A sinistra, sul colle di Gretta, si erge ben visibile il Forte Kressich.
Inv. CMSA F33738
18. Pietro Opiglia (1877-1948)
Forte Kressich, 20 marzo 1910
Inv. CMSA F6717
19. Fotografo non identificato
Artiglieria sul Bastione Rotondo del Castello di S.Giusto, 1912 circa
Inv. CMSA F170
20. Fotografo non identificato
Ospedale militare, 1910 circa
Inv. CMSA F49178