4 gennaio 2021.
In questo periodo di didattica a distanza e smart working si leggono molto spesso interventi di esperti sul futuro delle tecnologie, sulla necessità di potenziamento della rete, sull'urgenza di allargare il più possibile la platea degli utenti. Meno si discute sui contenuti disponibili in rete, non si parla molto di archivi, ad esempio, perché sembra che il problema più urgente da risolvere sia la velocità dei collegamenti e non tanto la quantità e la qualità dei dati forniti. Un contributo molto interessante al dibattito è quello comparso sul "Piccolo" edizione di Gorizia, ieri, 3 gennaio 2021 a firma di Diego Kuzmin, storico dell'architettura e giornalista.
L'autore propone un interessante confronto tra gli archivi pubblici austriaci e quelli italiani, evidenziando come da molti anni le grandi istituzioni austriache offrano liberamente, gratuitamente e a buona risoluzione documenti preziosi per gli studiosi e i giornalisti, mentre in Italia il materiale in rete sia ancora scarsissimo e accessibile solo a condizioni abbastanza discutibili. Segnala Kuzmin, come eccezione positiva, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia che offre alla consultazione digitale due pregiati archivi, quello del fotografo Assirelli e quello di cartoline del collezionista Ludovico Mischou.
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