Fondamento dello speciale status di Trieste, città immediata dell'Impero, era lo Statuto municipale del 1850, che restò in vigore sino alla fine della guerra. Questo statuto conferiva ala città e al suo limitato territorio la doppia configurazione di Comune e Provincia della Corona, e le assegnava, in via eccezionale, di esplicare alcune competenze dello Stato.
Suo organo rappresentativo era il Consiglio comunale, che si riuniva e deliberava sia nella sua propria funzione che in quella di Dieta provinciale. Veniva eletto dai cittadini aventi diritto al voto secondo un complesso sistema elettorale basato sul censo. Organo esecutivo era il Podestà che, con due vicepresidenti, tutti di nomina consiliare, reggeva il Comune.
Uno dei poteri della città era quello di nominare propri rappresentanti quali deputati al Parlamento dell'Impero. Dagli iniziali due, nel 1907 ottenne il potere di inviarne cinque. Possedeva anche un potere legislativo provinciale: le sue deliberazioni, se sancite dall'Imperatore, acquistavano forza di legge provinciale.
Una delle battaglie più accese sostenuta dal Comune fu quella per la costituzione di un'università italiana a Trieste, rifiutata ostinatamente da Vienna per timore di aumentare le spinte irredentistiche, pur riconoscendo la legittimità della richiesta.
1. Giuseppe Wulz (1843-1918)
Piazza grande (oggi piazza dell'Unità d'Italia), 1889-1897
Inv. CMSA F10485
2. Roberto Zuculin (1903-1937) attr.
Deputati italiani al Parlamento di Vienna, 1903-1904 circa
Inv. CMSA F19571
L'attribuzione si basa sulla donazione e sul confronto con altri servizi dello stesso fotografo dilettante che probabilmente si trovava a Vienna in quegli anni come studente