A otto mesi dalla nascita dell'AIM, Alinari Image Museum

La più grossa novità nel panorama museale triestino (dopo il Museo della Guerra per la Pace "de Henriquez"aperto nel 2014 e il Museo della civiltà istriana e dalmata aperto nel 2015) è sicuramente l'AIM, Alinari Image Museum, inaugurato in un suggestivo spazio del Castello di San Giusto il 2 ottobre 2016 in base a una convenzione fra il Comune di Trieste e la Fondazione Alinari per la storia della fotografia.

La novità è rappresentata, innanzitutto, dal fatto che finalmente anche a Trieste viene affermata la necessità di dedicare un museo alla fotografia, come forma d'arte di particolare valore e come documento storico di primaria importanza. In una città che possiede un enorme patrimonio di fotografie storiche (la Fototeca dei Civici Musei raggiunge numeri vicini al milione di immagini) un museo della fotografia non poteva mancare e adesso che c'è, si può iniziare a sperare che da un'iniziativa privata scaturisca presto anche un progetto di museo pubblico della fotografia triestina.

Un altro aspetto molto nuovo per Trieste è l'elevato impiego di tecnologia che caratterizza l'AIM, museo molto spettacolare e innovativo che fa immergere il visitatore in un'atmosfera buia e ovattata, illuminata solo dalla luce degli schermi digitali su cui scorrono le immagini. Se la fotografia digitale occupa uno spazio notevolissimo, c'è però una parte ugualmente ampia del museo dedicata alle stampe fotografiche che fa apprezzare le caratteristiche fondamentali dell'arte fotografica, la qualità della stampa, il gioco dei grigi, la morbidezza delle superfici.

In soli sette mesi l'AIM ha già realizzato quattro mostre, giovandosi naturalmente della lunga esperienza nel settore della casa-madre, la Fratelli Alinari. La mostra inaugurale, vista la coincidenza con i giorni della Barcolana, la regata delle mille vele che cade ogni seconda domenica di ottobre, è stata dedicata alle vele di Franco Pace, in particolare alle regine del mare, le barche Classe J. Già un mese dopo, il 4 novembre, si è aperta una mostra dedicata all'opera di Enzo Sellerio, fotografo ed editore siciliano, impegnato soprattutto nella fotografia di indagine sociale. Seguendo una strategia che punta sull'alternanza tra argomenti di grande richiamo e temi collegati al territorio giuliano e friulano, nel mese di marzo è stata aperta la terza mostra, intitolata Lampi di immagini sul Friuli Venezia Giulia. Da Wulz a Zannier negli Archivi Alinari. La mostra dell'estate 2017 è invece un omaggio a un celebre fotografo di guerra di cui si indaga il rapporto con l'Italia, Robert Capa. Resterà aperta fino al 17 settembre.

Aperto da martedì a domenica, dalle 10 alle 19. Ingresso 8 euro, ridotto 6 euro.


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Attorno al tema "Grande Trieste" oggetto di una mostra realizzata dalle istituzioni culturali civiche nel 2015 si è creato un gruppo di studiosi di storia della fotografia che si propongono, senza alcuno scopo di lucro, di utilizzare correttamente la rete per la promozione e valorizzazione del patrimonio di immagini storiche della città di Trieste e della Venezia Giulia, e in particolare di divulgare le ricerche condotte in occasione della mostra 1891-1914 La Grande Trieste, ma anche prima e dopo. 

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